lunedì 18 giugno 2007

Illustrazione 3, Corto Maletese: Abrignani

Tutorial n°14

L'approccio iniziale a questo tipo di illustrazione è stato diverso rispetto a quelle che faccio di solito, perchè questa è un omaggio ad un grande maestro e ad un grande personaggio. Quindi la prima cosa che ho deciso è di non seguire il mio solito stile comico, ma di fare qualcosa di più serio perchè, per sensibilità personale, mi avrebbe dato fastidio vedere Corto Maltese in chiave umoristica.

Dopo aver fatto questa considerazione, ho iniziato ad imbrattare fogli e fogli di idee.

Durante la fase creativa non sto a preoccuparmi di tutto l'aspetto tecnico tipo anatomia, prospettiva, proporzioni, struttura...quello viene dopo. Ciò che mi interessa è trovare qualcosa di appropriato e capire se effettivamente funziona.






Col tempo, ho imparato a non sottovalutare questo momento di lavorazione; mi è capitato più volte di avere troppa fretta e passare subito alla realizzazione per poi buttare un definitivo, perchè partiva da un'idea poco efficace o più semplicemente un'idea che, valutata meglio, avrei scartato. La fase successiva, quella del disegno a matita, è una fase più esecutiva che creativa.

Qui sì che entrano in ballo le strutture, le proporzioni, la prospetttiva ecc.
Ecco allora che spunta la gomma pane, la gomma "normale", la matita (a me piace la 2B), e il tavolo luminoso. Ho il vizio, e non riesco a togliermelo, di disegnare con la matita in una mano e la gomma pane nell'altra; è comodo perchè mi permette di alleggerire il disegno continuamente là dove voglio ripassare per correggere, ma alla fine di ogni lavoro mi ritrovo sempre con le mani che sembro uno spazzacamino. Nei casi estremi prendo la gomma "normale", cancello via tutto e chi si è visto si è visto. Quando mi rendo conto che il foglio è troppo solcato e sporco, ne prendo uno pulito, ricalco col tavolo luminoso continuando a correggere ed eventualmente ripeto il procedimento. Soltanto quando il tutto mi convince, passo all'ultima ricalcata su carta "buona" (In questo caso ho usato un Fabriano ruvido).


Passaggio successivo: prova di bilanciamento neri.


La decisione di realizzare questo omaggio in bianco e nero è avvenuta in fase creativa decisamente prima di passare all'esecuzione a matita. Tale decisione ha influenzato la composizione del disegno. La prova mi è servita per capire se effettivamente l'immagine risultasse bilanciata e se alcuni effetti funzionassero (riflesso sul parabrezza, pieghe del gilet di corto, piccola sfumatura del cielo, ombra sul volto...poi scartata); uno scrupolo in più prima dell'inchiostrazione.


Nel ripasso a china ho utilizzato il pennino per le linee e i dettagli, il pennello per le larghe campiture di nero e gli effetti d'ombra. Di solito utilizzo il pennello per tutto, essendo abituato all'umoristico. In questo caso il tipo di disegno mi suggeriva in modo evidente il segno del pennino. La china è la Winsor & Newton, ottima perchè rimane nera anche se ci passi sopra con uno schiacciasassi.

Francesco Abrignani


Giovanni Marchese
Leggere Hugo Pratt
L'autore di Corto Maltese tra fumetto e letteratura
Prefazione di Giulio Cesare Cuccolini
Ed. Tunuè, Collana «Lapilli» n. 8
pp. 160 (provvisorio) + ill. b/n; cop. plastificata opaca con bandelle; cucito filo refe
euro 14,50
www.tunue.com

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