Prima di partire per Angouleme, l'anno scorso, Giovanni mi consegnò una bozza di sceneggiatura, molto secca, ma allo stesso tempo molto libera di interpretazione.
Abbiamo lavorato insieme alla stesura dello storyboard, riformulando sequenze, passaggi ed inquadrature.
In alcuni casi, mimavamo la scena da disegnare. Ne recitavamo i testi, per capire quelli più adatti e più efficaci alla sonorità della scena.
In genere, il mio procedimento è stato uguale per tutta la produzione.
Ho comprato per posta della carta d'acquerello dalla Francia, la Moiline du Coq, carta che mi consigliò Gipi.
Fatto lo storyboard definitivo della tavola (controllato e approvato da Giovanni), ripulivo il disegno sul foglio d'acquerello e cominciavo la prima stesura di grigio chiaro, poi una tinta più scura di grigio, e, infine, una terza (ma soltanto se era necessario).
Lasciavo asciugare il tutto almeno 24 ore, in modo che i pori della carta si asciugassero totalmente, mantenendo vivo il colore ottenuto, e sopra, successivamente, inserivo il nero a china.
Quest'ultimo passaggio era il più complesso, perchè se avessi sbagliato a mettere il nero non sarei potuto tornare indietro, dato che lavoravo su un unico supporto.
Ma proprio l'istintività della tecnica, mi ha permesso determinati passaggi che davano atmosfera alle vignette.
In alcune di queste avevo timore di porre il nero a china, e ci gironzolavo intorno per capire se avessi avuto il coraggio di metterlo!
Nella maggior parte dei casi il pennello è scivolato sulla tavola da solo, imperterrito, in altri casi la mano si è fermata e ha proseguito sulle tavole successive... sconfitta.
Finite le tavole, le mostravo a Giovanni che in pochissimi casi mi ha chiesto di rivedere alcune vignette.
Il tutto è passato poi, scansionato, a Maurizio Clausi, che ha sapientemente letterato (a tempi di record) ricreando dei ballon perfetti alla grafica del disegno adottato.
Claudio Stassi
Nessun commento:
Posta un commento