Tutorial nr° 63
A "modo nostro", quindi con un Tutorial, vogliamo farvi Tanti Auguri di Buone Feste. Questo Tutorial segue la nascita della cartolina per Comicus creata da Roberto di Salvo.
Anche quest’anno è arrivato il Natale, quindi lo scambio dei regali e, di conseguenza per i disegnatori, il tradizionale scambio di disegni a tema!
Per quel che mi riguarda è un impresa, non mi viene mai un ispirazione e soprattutto non riesco mai a farlo in tempo. Ma quest’ anno, per la combinazione di una serie di fattori, Marco Rizzo che mi chiede un disegno natalizio per Comicus e l’allineamento astrale di qualche costellazione, sono riuscito a fare la mia “cartolina” natalizia in tempo!
Avevo quest’idea da prima di iniziare il disegno, da qualche tempo avevo voglia di fare un illustrazione ispirandomi al mastro dell’Art Nouveau, Alfons Mucha. Niente d’originale, è un artista sfruttato da molti disegnatori per la sua linea chiara e le sue peculiarità, ma era il mio chiodo fisso e quindi ho preso l’occasione al volo e l’ho sfruttata.
lunedì 24 dicembre 2007
martedì 18 dicembre 2007
Giacomo Michelon: Lupo Alberto1
Tutorial n°62
Giacomo Michelon è un bravissimo e poliedrico autore. Fumettista, sceneggiatore, illustratore e storybordista, dal 1988 collabora con il grande Silver realizzando storie complete di Lupo Alberto e anche Cattivik.

Giacomo Michelon è un bravissimo e poliedrico autore. Fumettista, sceneggiatore, illustratore e storybordista, dal 1988 collabora con il grande Silver realizzando storie complete di Lupo Alberto e anche Cattivik.
lunedì 17 dicembre 2007
Cover 5, Gud, gentes
Tutorial n°61
Tutto parte come di prassi dalla bozza. Ho buttato giu' tre idee da sottoporre all'editore.
Mi occorreva qualcosa che legasse la cover al contenuto del libro: storie brevi legate da un viaggio in 2CV.
Cosi' ho pensato che la 2cv dovesse comunque comparire.
Ho fatto una bozza che ricordasse l'idea della fuga dalla citta' con il balloon che sottolineasse che si trattasse proprio di una fuga.
La seconda piu' grafica (la strada era pensata soltanto come una linea).
La terza invece aveva anche la componente umana trattandosi di storie di persone.
Tutte e tre prevedevano una composizione che lasciasse la parte superiore in bianco per lo spazio del titolo.
mercoledì 12 dicembre 2007
Sol Mirror 3, Rossana Baldanza
Tutorial n°60
Una piccola premessa:
Sol Mirror è stata una sfida per tre motivi.
1- perché l’idea principale che si sviluppa in questi quattro volumi, è stata sviluppata da due menti poco equilibrate (quella mia e quella di Stefano Cresti), a volte in contrasto a volte in sintonia, che discutevano via messanger, perché erano lontane fisicamente.
2- Perché non avevo mai scritto il genere fantastico. E vi assicuro che non è vero che in questo genere puoi far accadere di tutto. Se crei un mondo di fantasia devi porre delle regole, delle regole coerenti e mentre scrivi te le devi sempre tenere a mente. Inoltre, avendo scritto il genere noir, mi veniva quasi istintivo infilarci un serial killer. Poi, fortunatamente, ho desistito da questa idea.
3- L’ho scritto in un periodo in cui avevo veramente poco tempo per pensare e dovevo farmi venire un’idea al più presto, e non ero abituata all’idea a comando (cosa che invece caratterizza la scrittura professionistica). Alla fine mi è venuta mentre mi asciugavo i capelli (ne ho tanti…).
Una piccola premessa:
Sol Mirror è stata una sfida per tre motivi.
1- perché l’idea principale che si sviluppa in questi quattro volumi, è stata sviluppata da due menti poco equilibrate (quella mia e quella di Stefano Cresti), a volte in contrasto a volte in sintonia, che discutevano via messanger, perché erano lontane fisicamente.
2- Perché non avevo mai scritto il genere fantastico. E vi assicuro che non è vero che in questo genere puoi far accadere di tutto. Se crei un mondo di fantasia devi porre delle regole, delle regole coerenti e mentre scrivi te le devi sempre tenere a mente. Inoltre, avendo scritto il genere noir, mi veniva quasi istintivo infilarci un serial killer. Poi, fortunatamente, ho desistito da questa idea.
3- L’ho scritto in un periodo in cui avevo veramente poco tempo per pensare e dovevo farmi venire un’idea al più presto, e non ero abituata all’idea a comando (cosa che invece caratterizza la scrittura professionistica). Alla fine mi è venuta mentre mi asciugavo i capelli (ne ho tanti…).
giovedì 6 dicembre 2007
Struttura corpo umano 2: come disegnare ADDOME E BACINO, Massimo Dall'Oglio
Tutorial n°59
Parte2: addome e bacino.
Altri TUTORIAL STRUTTURA
-Struttura1: Introduzione e BUSTO
-Struttura2: ADDOME E BACINO
-Struttura3: Il BRACCIO
-Struttura4: ARTI INFERIORI
-Struttura5: TESTA
Ciao! Come state? Avete disegnato tanti busti? Bravi, perché oggi si continua parlando dell’addome e del bacino.
Bacino e addome hanno rispetto al busto una difficoltà realizzativa decisamente più bassa.
Per il bacino utilizzo una forma semplice che generalmente chiamo CUNEO. Quelli che seguono sono i disegni 2D e3D del bacino
Per l’addome invece disegno un semplice cilindro a base NON circolare e lo poggio sopra il cuneo:
Attenzione, cominciamo ad immaginare il cilindro dell’addome come una specie di fisarmonica in grado di comprimersi e stirarsi in tutte le direzioni. E’ importantissimo assimilare questo concetto perché l’addome rappresenta il raccordo tra busto e cuneo ed è anche l’elemento che ci permette di muovere in scioltezza il manichino, rendendo così le anatomie più morbide e funzionali. Quindi, consideriamo il cilindro dell’addome come un oggetto estremamente deformabile, a differenza del cuneo e del busto che sono più rigidi e scolpiti.
Se sovrapponiamo le tre parti viste fin’ora: busto, addome e cuneo, quello che otteniamo è il TRONCO ANATOMICO. Non facciamo il terribile errore di “vedere” queste tre parti troppo fuse tra loro, immaginiamole invece sempre raccordate ma estremamente mobili. Per semplificare il concetto immaginiamo il tutto esattamente come il pupazzo di legno che usano gli artisti in cui l’addome è una sfera intorno alla quale possono scivolare e ruotare il busto e il cuneo.
Ecco un’inquadratura frontale del tronco. L’ho disegnato un pò piegato su un lato perché vorrei sottolineare l’importanza della LINEA MEDIANA nella costruzione di una posa.
mi spiego:
immaginiamo di dover disegnare una figura seduta in una poltrona inquadrandola leggermente dall’alto. Se riflettiamo bene sulla posa possiamo dedurre che
1) il busto poggia allo schienale 2) il cuneo poggia sulla “seduta” della poltrona 3) l’addome si piega per raccordare due parti poggiate su piani differenti
In una posa simile io comincio sempre dal busto e dalla linea mediana… la poltrona la disegno per ultima.
Disegno il busto e traccio la linea mediana sforzandomi di trovare la direzione che verrà assunta da tutto il tronco
Disegno il cuneo usando come riferimento la linea mediana
Disegno l’addome piegandolo in modo da raccordare le due parti
Disegno la poltrona
Fatto! Tralascio il discorso relativo al come si ottiene una posa morbida e naturale perché è una parte a cui dedicherò un’itero tutorial.
A questo punto vediamo con chiarezza il tronco inquadrato posteriormente e frontalmente
La prima cosa che salta all’occhio è il cambiamento del cuneo nelle due diverse inquadrature, ebbene si, dobbiamo cominciare a pensare e realizzare due tipi di cuneo differenti al variare dell’inquadratura. In particolare questo è un tronco della figura maschile, la figura è abbastanza larga e il cilindro dell’addome raccorda con il cuneo in modo molto regolare.
Regolarità che scompare del tutto nel tronco femminile in cui si stringe il busto sul diaframma, il cilindro dell’addome si allarga man mano che si avvicina al cuneo che, come notiamo, è decisamente più largo rispetto a quello maschile.
L’inquadratura laterale del tronco ci svela alcune cose importantissime:
busto e cuneo si inclinano in direzione opposta e l’addome si tende frontalmente e si comprime posteriormente. MI RIPETO: è FONDAMENTALE vedere il cilindro dell’addome come una fisarmonica o non riusciremo MAI a disegnare un tronco funzionale ok?
A questo punto non ci resta che cominciare a “sfidarci” nella realizzazione di varie figure in pose differenti
Esercizio:
-Scegliamo qualche foto di modelli e modelle da una rivista
-Mettiamo sulle immagini un foglio di carta trasparente e cerchiamo di individuare il tronco, le forme che lo compongono e la linea mediana
-Sforziamoci di capire come sono disposti busto e cuneo e come raccorda l’addome
-Appena ci sentiamo più sicuri mettiamo da parte il foglio trasparente
-Ricominciamo l’esercizio sulle stesse anatomie ma questa volta senza ricalcare, disegnamo su un foglio bianco
Buon lavoro!
Massimo Dall'Oglio
NEXT 13/12/07: Sceneggiatura: Rossana Baldanza, Sol Mirror2
Parte2: addome e bacino.
Altri TUTORIAL STRUTTURA
-Struttura1: Introduzione e BUSTO
-Struttura2: ADDOME E BACINO
-Struttura3: Il BRACCIO
-Struttura4: ARTI INFERIORI
-Struttura5: TESTA
Ciao! Come state? Avete disegnato tanti busti? Bravi, perché oggi si continua parlando dell’addome e del bacino.
Bacino e addome hanno rispetto al busto una difficoltà realizzativa decisamente più bassa.
Per il bacino utilizzo una forma semplice che generalmente chiamo CUNEO. Quelli che seguono sono i disegni 2D e3D del bacino
Attenzione, cominciamo ad immaginare il cilindro dell’addome come una specie di fisarmonica in grado di comprimersi e stirarsi in tutte le direzioni. E’ importantissimo assimilare questo concetto perché l’addome rappresenta il raccordo tra busto e cuneo ed è anche l’elemento che ci permette di muovere in scioltezza il manichino, rendendo così le anatomie più morbide e funzionali. Quindi, consideriamo il cilindro dell’addome come un oggetto estremamente deformabile, a differenza del cuneo e del busto che sono più rigidi e scolpiti.
Se sovrapponiamo le tre parti viste fin’ora: busto, addome e cuneo, quello che otteniamo è il TRONCO ANATOMICO. Non facciamo il terribile errore di “vedere” queste tre parti troppo fuse tra loro, immaginiamole invece sempre raccordate ma estremamente mobili. Per semplificare il concetto immaginiamo il tutto esattamente come il pupazzo di legno che usano gli artisti in cui l’addome è una sfera intorno alla quale possono scivolare e ruotare il busto e il cuneo.
Ecco un’inquadratura frontale del tronco. L’ho disegnato un pò piegato su un lato perché vorrei sottolineare l’importanza della LINEA MEDIANA nella costruzione di una posa.
mi spiego:
immaginiamo di dover disegnare una figura seduta in una poltrona inquadrandola leggermente dall’alto. Se riflettiamo bene sulla posa possiamo dedurre che
1) il busto poggia allo schienale 2) il cuneo poggia sulla “seduta” della poltrona 3) l’addome si piega per raccordare due parti poggiate su piani differenti
In una posa simile io comincio sempre dal busto e dalla linea mediana… la poltrona la disegno per ultima.
Disegno il busto e traccio la linea mediana sforzandomi di trovare la direzione che verrà assunta da tutto il tronco
Disegno il cuneo usando come riferimento la linea mediana
Disegno l’addome piegandolo in modo da raccordare le due parti
Disegno la poltrona
Fatto! Tralascio il discorso relativo al come si ottiene una posa morbida e naturale perché è una parte a cui dedicherò un’itero tutorial.
A questo punto vediamo con chiarezza il tronco inquadrato posteriormente e frontalmente
La prima cosa che salta all’occhio è il cambiamento del cuneo nelle due diverse inquadrature, ebbene si, dobbiamo cominciare a pensare e realizzare due tipi di cuneo differenti al variare dell’inquadratura. In particolare questo è un tronco della figura maschile, la figura è abbastanza larga e il cilindro dell’addome raccorda con il cuneo in modo molto regolare.
Regolarità che scompare del tutto nel tronco femminile in cui si stringe il busto sul diaframma, il cilindro dell’addome si allarga man mano che si avvicina al cuneo che, come notiamo, è decisamente più largo rispetto a quello maschile.
L’inquadratura laterale del tronco ci svela alcune cose importantissime:
busto e cuneo si inclinano in direzione opposta e l’addome si tende frontalmente e si comprime posteriormente. MI RIPETO: è FONDAMENTALE vedere il cilindro dell’addome come una fisarmonica o non riusciremo MAI a disegnare un tronco funzionale ok?
A questo punto non ci resta che cominciare a “sfidarci” nella realizzazione di varie figure in pose differenti
Esercizio:
-Scegliamo qualche foto di modelli e modelle da una rivista
-Mettiamo sulle immagini un foglio di carta trasparente e cerchiamo di individuare il tronco, le forme che lo compongono e la linea mediana
-Sforziamoci di capire come sono disposti busto e cuneo e come raccorda l’addome
-Appena ci sentiamo più sicuri mettiamo da parte il foglio trasparente
-Ricominciamo l’esercizio sulle stesse anatomie ma questa volta senza ricalcare, disegnamo su un foglio bianco
Buon lavoro!
Massimo Dall'Oglio
NEXT 13/12/07: Sceneggiatura: Rossana Baldanza, Sol Mirror2
lunedì 3 dicembre 2007
llustrazione 8: Capitan America, Andrea Gadaldi
Tutorial n°58
Premessa. Non ho mai fatto un tutorial.
Premessa numero due. Non ho mai fatto un tutorial. Davvero.
Premessa numero tre. Questo Capitan America è stato disegnato con un impeto irrazionale durante una lezione di Mass Media. Non c'era musica di sottofondo ma anzi il classico brusio tendente al “Ma perchè non vi state tutti zitti?”. L'inchiostrazione di getto è stata eseguita con un Pentel Brush a punta morbida simil pennellosa ascoltando i Mogwai. Per la colorazione ho usato Photoshop cs2 mentre iTunes sparava a tutto volume i Wolfmother.
L'illustrazione ha poi partecipato a Lanciano nel fumetto 2007.
Premessa numero quattro. Perchè vi ho detto queste cose? Perchè credo sia importante fare notare cosa porta ad un disegno e non solo il modo in cui quel disegno, quella composizione o quella colorazione sono stati eseguiti.
ATTENZIONE! Questo non è un metodo scientifico. E' stato dettato ANCHE dalla voglia di sperimentare un po'.
Partiamo:
1. Hai già scansionato il tuo disegno a 600dpi. E' lì pronto per essere riempito di schifezze nella sua bella finestrella di PS!
Premessa. Non ho mai fatto un tutorial.
Premessa numero due. Non ho mai fatto un tutorial. Davvero.
Premessa numero tre. Questo Capitan America è stato disegnato con un impeto irrazionale durante una lezione di Mass Media. Non c'era musica di sottofondo ma anzi il classico brusio tendente al “Ma perchè non vi state tutti zitti?”. L'inchiostrazione di getto è stata eseguita con un Pentel Brush a punta morbida simil pennellosa ascoltando i Mogwai. Per la colorazione ho usato Photoshop cs2 mentre iTunes sparava a tutto volume i Wolfmother.
L'illustrazione ha poi partecipato a Lanciano nel fumetto 2007.
Premessa numero quattro. Perchè vi ho detto queste cose? Perchè credo sia importante fare notare cosa porta ad un disegno e non solo il modo in cui quel disegno, quella composizione o quella colorazione sono stati eseguiti.
ATTENZIONE! Questo non è un metodo scientifico. E' stato dettato ANCHE dalla voglia di sperimentare un po'.
Partiamo:
1. Hai già scansionato il tuo disegno a 600dpi. E' lì pronto per essere riempito di schifezze nella sua bella finestrella di PS!
giovedì 29 novembre 2007
Struttura del corpo umano 1: BUSTO, Massimo Dall'Oglio
Tutorial n°57
Altri TUTORIAL STRUTTURA CORPO UMANO
-Struttura1: Introduzione e BUSTO
-Struttura2: ADDOME E BACINO
-Struttura3: Il BRACCIO
-Struttura4: ARTI INFERIORI
-Struttura5: TESTA
Altri TUTORIAL STRUTTURA CORPO UMANO
-Struttura1: Introduzione e BUSTO
-Struttura2: ADDOME E BACINO
-Struttura3: Il BRACCIO
-Struttura4: ARTI INFERIORI
-Struttura5: TESTA
Ciao a tutti!
Da oggi cominceranno una serie di tutorial dedicati alla composizione del manichino.
Il manichino è sicuramente la base per la realizzazione di una corretta anatomia e, infatti, si tratta di uno studio iniziale che aiuta a chiarirci le idee sulla posa che assumerà il nostro personaggio all’interno della vignetta.
Non vi è mai capitato di avere in mente una fighissima posa e poi perderla in fase di realizzazione passando e ripassando sul manichino mille volte? Questo capita perché non siamo “padroni” delle forme che compongono il manichino e di come queste interagiscono tra loro. Nel momento in cui diventiamo insicuri, quella favolosa anatomia che avevamo nel cervello si è trasformata sulla carta in un qualcosa di simile al gobbo di Notre Dame.
La serie di tutorial sarà suddivisa come segue:
Parte2 l’addome e il bacino
Parte3 braccia e gambe
Parte4 testa
Parte5 interazione tra le forme
Parte6 proporzioni
INTRODUZIONE ai tutorial
Quelli che vedete sono un cerchio e una linea curva. Se ci pensate bene un buon disegno è sempre frutto di segni giusti nel posto giusto completati da una dose notevole di buon gusto, così sembra facile… ma sappiamo tutti quanto sia difficile FARE fumetti e quindi l’unico modo per risolvere la questione è aggredire il problema affrontando una cosa per volta volta: SEGNI GIUSTI NEL POSTO GIUSTO. Il buon GUSTO lo affrontiamo alla fine di tutti i tutorial.
E ora? Sembra funzionare ancora ma c’è qualcosa che non quadra vero? Quella linea curva proprio non mi convince. Vedete come in questo stupido esempio sia bastato cambiare leggermente la linea curva per darmi anche impressioni differenti? Immaginate cosa può accadere quando errori del genere si accumulano nello studio di un manichino, c’è proprio da diventar matti.
Nel manichino sbagliare una linea può compromettere tutta la struttura quindi d’ora in avanti non dovremo sottovalutare nulla nei nostri esercizi e mettere la massima concentrazione su ogni singolo segno.
Mmmm… non succede come nel cerchio, non mi basta la linea curva per “rendere” la forma che voglio rappresentare, non ho di fatto un’idea di tridimensionalità. Quello che manca è LO SPESSORE:
In sintesi dobbiamo riuscire e soprattutto educarci all’osservazione delle forme tridimensionali, cogliendone la forma e lo spessore. Per quel che mi riguarda ho risolto la cosa definendo le linee che vedete nella figura:
CURVA DI SPESSORE: è quella linea che mi comunica COME l’oggetto occupa lo spazio, qual è il suo volume, il suo INGOMBRO.
Ma è un braccio! Urka.
Si vedono chiaramente la linea mediana e le curve di spessore.
Per disegnare il busto nel mio manichino uso la botte.
Ribalto la botte su un lato e cerco la linea mediana e la curva di spessore. Questa fase è mooooolto importante perché ci dà dei riferimenti visivi e obbliga il nostro cervello a vedere una forma tridimensionale. Se diamo per scontato che queste linee esistono non sarà mai come DISEGNARLE. Infatti se le mettiamo su carta VINCOLEREMO sempre il cervello con punti di riferimento concreti che limiteranno moltissimo gli errori.
ESERCIZIO1: ora, mano alla matita e olio di gomito a disegnare tante botti in tutte le posizioni cercando di individuare sempre le linee fondamentali per simmetria e volumi ok?
Alla botte dobbiamo semplicemente aggiungere pochi segni:
Le clavicole che partono dalle estremità della botte per arrivare a circa 1/3 della curva di spessore
La linea del diaframma che parte anch’essa dalle estremità della botte e incontra la curva di spessore a 2/3 circa.
Come vedete i riferimenti sono semplici e basta dividere in 3 parti (a,b e c) la curva di spessore.
Lo so, sembra una lezione di geometria… ma senza “geometrici punti di riferimento” credo che non si vada da nessuna parte.
In fin dei conti ci siamo spaventati per poco vero?
ESERCIZIO2: inutile che ve lo dica… disegnare, disegnare e disegnare busti in molteplici posizioni
Ormai siamo assolutamente padroni della botte e per la schiena ci basta trovare le linee delle scapole… nulla di più semplice. Notate come la linea mediana/curva di spessore ora coincida con la colonna vertebrale. Questa linea sarà TUTTO quando comporremo il busto con l’addome e il bacino.
Bene! Per ora mi fermo qui.
La prossima volta affronteremo addome e bacino.
Massimo Dall'Oglio
NEXT 3/12/07: Andrea Gadaldi, Illustrazione9
lunedì 26 novembre 2007
Disegno10, Paolo Raffaelli: L'Importanza della Documentazione
Tutorial n°56
Perché ci si dovrebbe documentare per fare un fumetto? Una prima risposta è che la documentazione investe completamente storia, ambienti e personaggi di un fumetto, che sia un ciclo in più volumi o una tavola autoconclusiva, che sia ambientato in un epoca e un luogo precisi o sia un umoristico fantascientifico, comunque sarà necessario fare una ricerca attenta di tutti gli elementi che saranno rappresentati.

Siamo nell'autunno del 1944, sul fronte occidentale, in un aeroporto della Luftwaffe, la forza aerea tedesca. La situazione volge al peggio per le armate del Terzo Reich che sono ormai in ritirata su tutti i fronti, gli alleati sono sbarcati in Normandia il 6 giugno del 1944, a agosto hanno liberato Parigi e adesso stanno ricacciando i tedeschi verso il Reno. Fino a qui qualsiasi libro di storia vi sarà d'aiuto.
Perché ci si dovrebbe documentare per fare un fumetto? Una prima risposta è che la documentazione investe completamente storia, ambienti e personaggi di un fumetto, che sia un ciclo in più volumi o una tavola autoconclusiva, che sia ambientato in un epoca e un luogo precisi o sia un umoristico fantascientifico, comunque sarà necessario fare una ricerca attenta di tutti gli elementi che saranno rappresentati.
Proprio per poter approfondire la maggior parte delle situazioni la tavola di cui insieme vedremo lo sviluppo ha bisogno di una documentazione imponente, quasi puntigliosa e a più livelli di conoscenza. Cercherò quindi di descrivere oltre che le fonti e i modi di ricerca anche l'approccio a un fumetto così specialistico.
Voglio fare una premessa: una buona documentazione sarà notata anche da chi non sa nulla delle vicende e del periodo storico narrati, perché darà a voi che la utilizzate la possibilità di inserire una miriade di elementi, a volte addirittura strutturali e non decorativi, alla vostra storia. Avere inoltre ben delineato il periodo che si vuole narrare e conoscere a fondo l'argomento specifico è sempre un vantaggio non indifferente che salvaguarda anche dall'accorgersi, magari a metà della lavorazione, che si è fatto qualcosa che non ha fondamento storico.
Veniamo alla tavola di cui questo è il primo schizzo fatto soprattutto per leggere la disposizione dei pesi e il senso della narrazione. Sembra un guazzabuglio di segni ma io già ci vedo il lavoro terminato (ho doti divinatorie).
Voglio fare una premessa: una buona documentazione sarà notata anche da chi non sa nulla delle vicende e del periodo storico narrati, perché darà a voi che la utilizzate la possibilità di inserire una miriade di elementi, a volte addirittura strutturali e non decorativi, alla vostra storia. Avere inoltre ben delineato il periodo che si vuole narrare e conoscere a fondo l'argomento specifico è sempre un vantaggio non indifferente che salvaguarda anche dall'accorgersi, magari a metà della lavorazione, che si è fatto qualcosa che non ha fondamento storico.
Veniamo alla tavola di cui questo è il primo schizzo fatto soprattutto per leggere la disposizione dei pesi e il senso della narrazione. Sembra un guazzabuglio di segni ma io già ci vedo il lavoro terminato (ho doti divinatorie).
Siamo nell'autunno del 1944, sul fronte occidentale, in un aeroporto della Luftwaffe, la forza aerea tedesca. La situazione volge al peggio per le armate del Terzo Reich che sono ormai in ritirata su tutti i fronti, gli alleati sono sbarcati in Normandia il 6 giugno del 1944, a agosto hanno liberato Parigi e adesso stanno ricacciando i tedeschi verso il Reno. Fino a qui qualsiasi libro di storia vi sarà d'aiuto.
lunedì 19 novembre 2007
Angel's Friends: Fabrizio Lo Bianco
Tutorial n°55
Angel's friends è un fumetto ideato da Simona Ferri e curato da Red Whale per la Play Press. L'arco narrativo è opera di Bruno Enna e le sceneggiature sono affidate a un team di sceneggiatori (lo stesso Bruno Enna, Giovanni di Gregorio, Stefano Enna e Fabrizio Lo Bianco) che ha lavorato anche su testate Disney (Topolino e Monster Allergy) e Rainbow (Lys).

Angel's friends è un fumetto ideato da Simona Ferri e curato da Red Whale per la Play Press. L'arco narrativo è opera di Bruno Enna e le sceneggiature sono affidate a un team di sceneggiatori (lo stesso Bruno Enna, Giovanni di Gregorio, Stefano Enna e Fabrizio Lo Bianco) che ha lavorato anche su testate Disney (Topolino e Monster Allergy) e Rainbow (Lys).
giovedì 15 novembre 2007
Illustrazione 7 photoshop, Fabio Lai: Cowboy
Tutorial n°54
- Premessa
Il disegno iniziale è stato realizzato con matita HB su normale carta da fotocopie, successivamente scansionato (a 1200 dpi onde conservarne una versione in high resolution, ho poi lavorato su una versione a 300dpi) e colorato con Photoshop CS.
Ho preferito disporre i livelli come segue: sotto a tutti un livello bianco (che poi non serve a niente) sopra a questo uno contenente soltanto il nero e gli altri posti “a panino” tra i primi due. Questo sistema mi permette di cambiare agevolmente il colore del tratto in qualunque istante a mio piacimento.
Ho lavorato in metodo CMYK nell’ottica di un’eventuale pubblicazione (sai mai!).
- Cominciamo dando un’occhiata alla versione in B/N.
E’ un disegno piuttosto semplice, quasi privo di prospettiva, nato estemporaneamente da uno schizzo, quindi senza particolare progettazione. Permette di divertirsi molto con la colorazione delle varie superfici senza doversi preoccupare troppo di effetti di profondità atmosferica.
Come vedete il tratto è in parte colorato (in realtà questi cambiamenti sono stati fatti in corso d’opera), del tratto iniziale ho lasciato nero solo quello dei soggetti che reputo debbano spiccare nella composizione, creando così un effetto prospettico; lo sfondo dal tratto più chiaro appare più lontano dei personaggi col tratto nero.
Certi particolari poi tendevano a spiccare troppo prendendo un’importanza eccessiva (i peli sulle braccia del cabboy, le linee dinamiche che seguono il percorso del revolver o il capello del bimbo) e quindi necessitavano di essere “ammorbiditi”.
Il concetto è banale ma lo spiego giusto per quelli che di norma non ci arrivano (sì, ce l’ho con te!).
domenica 11 novembre 2007
Disegno 10: Steven E. Gordon, come disegnare le Mani
Tutorial n°53
Ecco è il secondo Tutorial a cura di Steven E. Gordon, che ringraziamo ancora per averci permesso la traduzione.
Ecco è il secondo Tutorial a cura di Steven E. Gordon, che ringraziamo ancora per averci permesso la traduzione.
domenica 28 ottobre 2007
Cover 4 : Calderone, Maschere
Tutorial n°52
Questa illustrazione ha avuto una gestazione un po’ atipica.
Inizialmente mi era stato chiesto di realizzare un’illustrazione per la presentazione ufficiale della serie supereroica Maschere (di cui sono coautore insieme ad Antonio Panepinto) presso un’importante libreria specializzata della mia città, Palermo. L’illustrazione sarebbe poi dovuta diventare una cartolina ricordo dell’evento.
Layout
Su queste premesse, ho realizzato un layout che tenesse conto dello spazio per il logo della serie e dello spazio per il nome della libreria e la data della presentazione. In più ho cercato anche di tenere conto di altre variabili, come per esempio l’indirizzo della libreria, inoltre, nell’eventualità che l’illustrazione fosse diventata un manifesto per altre presentazioni in altre circostanze, ho deciso di abbondare con lo spazio per ulteriori scritte (per esempio slogan date varie o altro).
Ho schizzato rapidamente diversi layout, e alla fine quello che più soddisfaceva i requisiti sopra descritti è questo
Questa illustrazione ha avuto una gestazione un po’ atipica.
Inizialmente mi era stato chiesto di realizzare un’illustrazione per la presentazione ufficiale della serie supereroica Maschere (di cui sono coautore insieme ad Antonio Panepinto) presso un’importante libreria specializzata della mia città, Palermo. L’illustrazione sarebbe poi dovuta diventare una cartolina ricordo dell’evento.
Layout
Su queste premesse, ho realizzato un layout che tenesse conto dello spazio per il logo della serie e dello spazio per il nome della libreria e la data della presentazione. In più ho cercato anche di tenere conto di altre variabili, come per esempio l’indirizzo della libreria, inoltre, nell’eventualità che l’illustrazione fosse diventata un manifesto per altre presentazioni in altre circostanze, ho deciso di abbondare con lo spazio per ulteriori scritte (per esempio slogan date varie o altro).
Ho schizzato rapidamente diversi layout, e alla fine quello che più soddisfaceva i requisiti sopra descritti è questo
giovedì 25 ottobre 2007
Inchiostrazione 3, Sasha: Inchiostrazione Digitale
Tutorial n°51
Questo Tutorial è apparso originariamente qui. Ringraziamo l'autrice per averci permesso di tradurlo per voi.
Benvenuti al mio Tutorial sulla Lineart. Questo Tutorial spiega le caratteristiche di una linea e come usare queste caratteristiche per suggerire una forma tridimensionale piuttosto che bidimensionale, e dopo spiega come ricreare tali effetti in Photoshop.
Il Tutorial è scritto per principianti e per tutti quelli che vogliono dare un po' di effetto in più al proprio tratto. Per questo Tutorial non è necessaria la tavoletta, solamente un mouse o un touchpad, Photoshop, e un pò di pazienza. I concetti sotto elencati sono stati per la maggior parte sviluppati da me stesso sulla base di concetti artistici.
Potete anche ignorarle, se volete, però è mia opinione che usarle possa miglioriare il tratto. Vocaboli e frasi importanti sono evidenziati per aiutarvi nella lettura. A me piace sapere i meccanismi che stanno dietro alle cose, prima di usarli o di imporre a qualcuno di usarli; perciò troverete spesso una spiegazione delle ragioni per cui dico di usare una linea in un certo modo.
giovedì 18 ottobre 2007
Disegno 9, Dall'Oglio: come disegnare l'acqua
Tutorial n°50
Questo Tutorial semplice ed efficace è "nato" all'interno della nostra sezioni Consigli per il Disegno, dove tutti voi potrete sollevare questioni e ricevere consigli sui vostri lavori.
Ciao!
Vediamo un pò...immaginiamo una vasca piena d'acqua:
domenica 14 ottobre 2007
Lettering2, Clausi: Baloon
Tutorial n°49
In questo tutorial spiegheremo come si realizza un balloon in un programma vettoriale.
Per l’occasione è stato usato Illustrator CS2 e quindi tutte le indicazioni dei menu sono riferite a questa versione anche se gli strumenti utilizzati sono presenti da molto tempo nel programma.
Cominciamo selezionando lo strumento “Ellisse” nella palette “Strumenti”.
(Qual ora non aveste in vista questa palette si può richiamarla dal menu Finestra > Strumenti)
Tag:
Illustrator,
Lettering

giovedì 11 ottobre 2007
Disegno8: Steven E. Gordon, Basics
Tutorial n°48
Per rendere la nostra sezione di Tutorial sempre più vasta e completa, continuiamo a pubblicarne alcuni già editi in altri lingue. Questo è il primo simpatico Tutorial a cura di Steven E. Gordon, che ringraziamo per averci permesso la traduzione.

Per rendere la nostra sezione di Tutorial sempre più vasta e completa, continuiamo a pubblicarne alcuni già editi in altri lingue. Questo è il primo simpatico Tutorial a cura di Steven E. Gordon, che ringraziamo per averci permesso la traduzione.
giovedì 4 ottobre 2007
Illustrazione6 : Giuseppe Matteoni
Tutorial n°47
1. In genere parto da un bozzetto di dimensioni ridotte rispetto al definitivo per studiare bene la composizione, così da permettere un'equilibrata distribuzione delle masse...
Matita HB e via liberamente finchè non compare qualcosa...
Dopo aver accennato il vestiario solo come ingombro (in modo che mantelli, capelli et similia abbiano una forma "bella", piùttosto che realistica), comincio a definire le anatomie in maniera abbastanza grossolana, in questo caso ho studiato il personaggio in PP a parte, su un foglio di lucido...

1. In genere parto da un bozzetto di dimensioni ridotte rispetto al definitivo per studiare bene la composizione, così da permettere un'equilibrata distribuzione delle masse...
Matita HB e via liberamente finchè non compare qualcosa...
Dopo aver accennato il vestiario solo come ingombro (in modo che mantelli, capelli et similia abbiano una forma "bella", piùttosto che realistica), comincio a definire le anatomie in maniera abbastanza grossolana, in questo caso ho studiato il personaggio in PP a parte, su un foglio di lucido...
domenica 30 settembre 2007
Colorazione Digitale8: CMYK ed RGB
Tutorial n°46
Per fare fumetti, ed in generale per qualsiasi produzione destinata alla stampa, è necessario lavorare in CMYK.
Inizialmente, si tende a lavorare in RGB principalmente a causa del fatto che salvando una immagine dal web si è abituati a trovarla direttamente in quel formato; il motivo è che i monitor dei vostri computer seguono il sistema di calcolo RGB, dunque tutta la produzione destinata al web la troverete necessariamente in quello stato, più fedele a quello che i vostri occhi potranno vedere in quel momento, oltre ad una dimensione minore in sè del file, che in CMYK sarebbe più pesante.

Per fare fumetti, ed in generale per qualsiasi produzione destinata alla stampa, è necessario lavorare in CMYK.
Inizialmente, si tende a lavorare in RGB principalmente a causa del fatto che salvando una immagine dal web si è abituati a trovarla direttamente in quel formato; il motivo è che i monitor dei vostri computer seguono il sistema di calcolo RGB, dunque tutta la produzione destinata al web la troverete necessariamente in quello stato, più fedele a quello che i vostri occhi potranno vedere in quel momento, oltre ad una dimensione minore in sè del file, che in CMYK sarebbe più pesante.
giovedì 27 settembre 2007
Bruno Enna: Approccio all'idea - Tavola Autoconclusiva
Tutorial n°45
Oggi vi parlerò dell’APPROCCIO ALL’IDEA (che non è un modo per accalappiare le ragazze) e del suo modo di elaborarla, magari per una TAVOLA AUTOCONCLUSIVA.
Prima di fare qualsiasi cosa, prima di mettersi a sedere e a scrivere, di solito è necessario avere un’idea in testa. Per quanto mi riguarda l’idea è spesso dedicata a un genere piuttosto che a un altro (gag autoconclusiva, storia umoristica, storia realistica), è condizionata da contingenze particolari (ispirazione fulminante, richiesta dell’editore, esigenza di pagare il mutuo ecc.) e viene nei momenti più impensati (dopo la visione di un film, di un videoclip, la lettura di un libro o di un articolo, la sciacquatura di un piatto o la tirata di una catena). Per ognuno di noi c’è più di un metodo diverso, magari legato a un momento particolare della giornata. A volte, per trovare uno spunto, basta osservare il mondo da un nuovo punto di vista: provate a mettere la testa dentro una vaschetta piena di pesci rossi e vedrete...

© Disney
Oggi vi parlerò dell’APPROCCIO ALL’IDEA (che non è un modo per accalappiare le ragazze) e del suo modo di elaborarla, magari per una TAVOLA AUTOCONCLUSIVA.
Prima di fare qualsiasi cosa, prima di mettersi a sedere e a scrivere, di solito è necessario avere un’idea in testa. Per quanto mi riguarda l’idea è spesso dedicata a un genere piuttosto che a un altro (gag autoconclusiva, storia umoristica, storia realistica), è condizionata da contingenze particolari (ispirazione fulminante, richiesta dell’editore, esigenza di pagare il mutuo ecc.) e viene nei momenti più impensati (dopo la visione di un film, di un videoclip, la lettura di un libro o di un articolo, la sciacquatura di un piatto o la tirata di una catena). Per ognuno di noi c’è più di un metodo diverso, magari legato a un momento particolare della giornata. A volte, per trovare uno spunto, basta osservare il mondo da un nuovo punto di vista: provate a mettere la testa dentro una vaschetta piena di pesci rossi e vedrete...
© Disney
domenica 23 settembre 2007
Ecoline, GokuNobaka
Tutorial n°44
Quello che vi apprestate a leggere è il primo Tutorial tradotto per voi da Kinart. Essendo nostra ferma intenzione creare un archivio sempre più vasto ed articolato, abbiamo iniziato così a contattare autori di Tutorial già pubblicati in altre lingue.
Operando comunque un'attenta selezione, chiunque di voi può aiutarci suggerendoci Tutorial degni di nota alla nostra email.
In ogni caso, per i puristi, i Tutorial "originali" by Kinart saranno sempre di numero superiore, non preoccupatevi! :)
Ciao ciao ciao e benvenuti!
Ecco un tutorial sulle Ecoline. Cercherò di essere il più dettagliata possibile sulle varie fasi della lavorazione! Allora: cominciamo!!

Avete bisogno di un´idea per iniziare, ma questo già lo sapete per cui non mi soffermerò su questo.
Primo passo: la bozza del disegno, che potete fare su un qualsiasi pezzo di carta.
Quello che vi apprestate a leggere è il primo Tutorial tradotto per voi da Kinart. Essendo nostra ferma intenzione creare un archivio sempre più vasto ed articolato, abbiamo iniziato così a contattare autori di Tutorial già pubblicati in altre lingue.
Operando comunque un'attenta selezione, chiunque di voi può aiutarci suggerendoci Tutorial degni di nota alla nostra email.
In ogni caso, per i puristi, i Tutorial "originali" by Kinart saranno sempre di numero superiore, non preoccupatevi! :)
Ciao ciao ciao e benvenuti!
Ecco un tutorial sulle Ecoline. Cercherò di essere il più dettagliata possibile sulle varie fasi della lavorazione! Allora: cominciamo!!
Avete bisogno di un´idea per iniziare, ma questo già lo sapete per cui non mi soffermerò su questo.
Primo passo: la bozza del disegno, che potete fare su un qualsiasi pezzo di carta.
giovedì 20 settembre 2007
Prospettiva Centrale: Stassi
Tutorial n°43
PRIMA PARTE : nozioni di base
TERZA PARTE : prospettiva accidentale
Rieccoci!
Torniamo dunque a parlare di prospettiva. L'ultima volta ci siamo lasciati parlando della griglia prospettica, e di come una figura geometrica possa poggiarsi su essa. In quel caso era un quadrato.
Ma lo sappiamo tutti, nel mondo del fumetto dobbiamo simulare oggetti tridimensionali, e non figure piane.
Così, questa volta impariamo a disegnare un cubo sulla nostra griglia prospettica.
Fate tutto il procedimento della puntata precedente: linea d’orizzonte, punto di fuga, linea di terra etc.
PRIMA PARTE : nozioni di base
TERZA PARTE : prospettiva accidentale
Rieccoci!
Torniamo dunque a parlare di prospettiva. L'ultima volta ci siamo lasciati parlando della griglia prospettica, e di come una figura geometrica possa poggiarsi su essa. In quel caso era un quadrato.
Ma lo sappiamo tutti, nel mondo del fumetto dobbiamo simulare oggetti tridimensionali, e non figure piane.
Così, questa volta impariamo a disegnare un cubo sulla nostra griglia prospettica.
Fate tutto il procedimento della puntata precedente: linea d’orizzonte, punto di fuga, linea di terra etc.
Iscriviti a:
Post (Atom)