Tutorial n°46
Per fare fumetti, ed in generale per qualsiasi produzione destinata alla stampa, è necessario lavorare in CMYK.
Inizialmente, si tende a lavorare in RGB principalmente a causa del fatto che salvando una immagine dal web si è abituati a trovarla direttamente in quel formato; il motivo è che i monitor dei vostri computer seguono il sistema di calcolo RGB, dunque tutta la produzione destinata al web la troverete necessariamente in quello stato, più fedele a quello che i vostri occhi potranno vedere in quel momento, oltre ad una dimensione minore in sè del file, che in CMYK sarebbe più pesante.
La differenza fra CMYK ed RGB è dunque squisitamente matematica, due metodi diversi di calcolo del colore destinati a due diverse finalità, la stampa ed il web.
Se lavorate per la stampa dovrete perciò lavorare assolutamente in CMYK, e, se posso darvi un consiglio, sarebbe meglio lavorare SEMPRE in CMYK ed a 300 dpi di risoluzione (il minimo per la stampa) per due semplici motivi:
- Potreste prima o poi dovere stampare la vostra tavola o illustrazione, che nel caso in cui non abbia i giusti requisiti vorrà dire rifarla da zero.
- La conversione da RGB a CMYK comporta un cambiamento di colori QUASI TOTALE, RGB gestisce moltissimi colori che NON ESISTONO in CMYK. La conversione da CMYK ad RGB, invece, è un passaggio quasi impercettibile da notare. Potrete così conservare la vostra immagine per la stampa convertendola per il web in maniera indolore.
Tutto questo mi ricorda quando qualche anno fa Elio e le storie Tese, in una rubrica fissa alla radio, prendevano il testo di varie canzoni italiane, le traducevano in inglese con BabelFish e poi, sempre allo stesso modo, le ritraducevano in italiano, con risultati devastanti.
Guardiamo adesso il selettore di colori di Photoshop:
In blu, trovate i valori dell'immagine in RGB.
In rosso, trovate i valori in CMYK.
In giallo, ho evidenziato il colore del PANTONE.
Per i perfezionisti, svelo l'esistenza del Dizionario dei Colori (Zanichelli), con tutte le gradazioni possibili da riportare in stampa, un vero e proprio campionario già stampato per avere la certezza che determinati colori verranno esattamente in quel modo, col relativo codice Pantone accanto.
Tornando al selettore di colori, ricordandovi che in CMYK non esistono tutti i colori a disposizione (esclamazione da prendere con le pinze, mi riferisco ovviamente a sfumature a volte impercettibili, non manca mica manca il rosso o il blu, eheh), sappiate che ogni qual volta scegliete un colore "inesistente" vi verrà comunicato con quella specie di triangolo stile segnale stradale che ho evidenziato qui sotto.
Infine, per avere una efficace gamma a disposizione di colori stampabili, basterà caricare alcuni dei pantoni direttamente dalla palette dei campioni di Photoshop.
Clic sulla solita freccina in alto a destra, selezionate PANTONE Process Coated (il settaggio più ricco), ed il gioco è fatto.
Buon lavoro!
Sergio Algozzino
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3 commenti:
io e i colori siamo amici da vecchia data, ma il CMYK l'ho scoperto solo da quando lavoro in uno studio di grafica e pubblicità, dove la stampa è fondamentale.
E ammetto che avevo dei grandi dubbi su come sfruttare il CMYK su Phostohop, visto che allo studio usiamo Corel Draw.
Queste informazioni sono utilissime per me.. ^^
Salve a tutti! trovo questo post solo ora e.. ecco, non ci sono più le immagini ed è difficile capire alcuni passaggi.. è possibile rimediare? grazie grazie, in ogni caso complimenti per il blog, è spettacolare! :)
Ciao ragazzi, grazie dell'articolo davvero utilssimo. Via avverto però che le immagini non sono visibili.
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