Tutorial n°52
Questa illustrazione ha avuto una gestazione un po’ atipica.
Inizialmente mi era stato chiesto di realizzare un’illustrazione per la presentazione ufficiale della serie supereroica Maschere (di cui sono coautore insieme ad Antonio Panepinto) presso un’importante libreria specializzata della mia città, Palermo. L’illustrazione sarebbe poi dovuta diventare una cartolina ricordo dell’evento.
Layout
Su queste premesse, ho realizzato un layout che tenesse conto dello spazio per il logo della serie e dello spazio per il nome della libreria e la data della presentazione. In più ho cercato anche di tenere conto di altre variabili, come per esempio l’indirizzo della libreria, inoltre, nell’eventualità che l’illustrazione fosse diventata un manifesto per altre presentazioni in altre circostanze, ho deciso di abbondare con lo spazio per ulteriori scritte (per esempio slogan date varie o altro).
Ho schizzato rapidamente diversi layout, e alla fine quello che più soddisfaceva i requisiti sopra descritti è questo
Ovviamente si tratta di uno schizzo sommario, di dimensioni davvero ridottissime, giusto per darmi l’idea degli spazi e dell’azione. L’idea era quella di rappresentare i quattro eroi in pose plastiche che si stagliano su uno sfondo di macerie metropolitane. I personaggi sono nell’ordine dal più vicino al più lontano: Dracon, Shock, Pussycat, Spettro.
Come vedremo, molte delle cose di questo layout cambieranno per cause di forza maggiore.
Matite
Visto che avevo tutto il tempo del mondo ho deciso di lavorarci su facendo diverse prove intermedie. In particolare ero indeciso sulle posture, e sulle posizioni reciproche dei personaggi. Per fare questo mi sono avvalso di uno schizzo un po’ più accurato e di programmi di grafica per tagliuzzare e riposizionare i personaggi. Ecco alcune delle prove.
Appena ho avuto un’idea più chiara, ho realizzato degli schizzi dei personaggi leggermente più accurati da un punto di vista anatomico, e li ho assemblati sempre avvalendomi di strumenti digitali (ah cosa sarei senza il mio pc!!!)
A questo punto, stampo il layout, mi metto sul mio fedele, inseparabile e indispensabile tavolo luminoso, e pulisco il disegno.
In questo caso ho clinuppato direttamente, anche perché ormai avevo le idee abbastanza chiare su cosa fare, anche grazie alle altre prove che avevo fatto precedentemente. Spesso invece, faccio un primo passaggio di pulitura su un foglio normale, e soltanto dopo passo al vero e proprio clinup sul cartoncino. Ovviamente questo non è sempre possibile.
Ecco la matita definitiva!
Ulteriore precisazione. Generalmente, essendo io a inchiostrare i miei disegni, tendo a non essere troppo preciso nemmeno sulle matite definitive. In questo caso ho voluto rifinire per bene questa fase del disegno per almeno un paio di motivi: intanto sapevo che avrei dovuto realizzare questo tutorial e volevo fare bella figura ;). Il secondo motivo è più serio: in questo genere di fumetto non è sempre possibile inchiostrare da sé i propri disegni, quindi bisogna realizzare delle matite molto chiare perché l’inchiostratore non può ipotizzare quello che avevamo in mente, o inventare di sana pianta quello che nel disegno non è chiaro. Realizzare un buon clinup non è per niente facile come potrebbe sembrare quindi conviene tenersi in allenamento. Io ho fatto del mio meglio, ma alla fine sembrava che un uragano si fosse abbattuto sul mio foglio da disegno!
Altra piccola nota: nell’albo di Maschere che ho realizzato, ho sempre disegnato gli “effetti speciali”. Per esempio il personaggio di Shock lancia scariche elettriche mentre Spettro ha poteri mentali, così ho sempre disegnato saette e aure di potere attorno ai personaggi in azione. In questo caso però, visto che sarei stato io stesso a colorare l’illustrazione, ho voluto provare a rendere questi effetti direttamente con il colore. Non credo continuerò a fare così, ho solo voluto fare un esperimento. Inoltre, non è detto che la colorista della serie abbia la voglia di passare giornate a sperimentare effetti speciali, solo perché ho trovato il modo di risparmiare sul disegno :).
Inchiostrazione
Poi Antonio Panepinto mi comunica che l’editore ha bisogno di una cover per un albo speciale di Maschere che uscirà alla fiera al Quark Hotel di Milano, in occasione della presentazione ufficiale della serie! Decidiamo così di adattare l’illustrazione e farla diventare la copertina dell’albo speciale.
Così inizio ad inchiostrare. Ovviamente, non trattandosi più di un’illustrazione ma di una copertina, alcune cose del layout dovranno necessariamente cambiare: bisognerà eliminare lo spazio previsto in basso, in favore di uno spazio più ampio nella parte alta, per permettere una corretta impaginazione del logo come in tutte le cover che si rispettino, inoltre, dovendo abbassare tutta l’illustrazione avrei dovuto modificare leggermente il mantello di Spettro che attualmente veniva tagliato dalla squadratura in alto. Ah! Bisognava eliminare la squadratura! Niente che non si potesse fare digitalmente una volta inchiostrato il disegno.
Passiamo alla fase di inchiostrazione.
Per ottimizzare i tempi, ho deciso di utilizzare una tecnica mista, di pennello e pennarello. Il pennarello infatti permette maggiore rapidità, ma nel caso di linee troppo spesse, fa perdere molto tempo in quanto bisogna ripassare diverse volte, e non è detto che tutte le linee siano corrette. Nel caso di linee troppo sottili, non credo che esistano pennarelli in grado di raggiungere il livello di finezza di un pennello.
Generalmente inizio la fase di inchiostrazione separando i piani. Suddivido cioè i il disegno in differenti piani sovrapposti. Gli spessori delle linee dei diversi piani si andranno assottigliando man mano che l’oggetto disegnato si allontana in profondità.
In questa fase so già che molti degli spessori andranno rivisti, ma così ho una visione generale degli spazi e dei piani prospettici.
Dopo un po’ giungo a quello che definisco il giro di boa: ho aggiunto quasi tutti i particolari, adesso mi posso rendere davvero conto degli spessori che andrebbero rivisti, e, soprattutto, comincio a dare le prime correzioni con il bianco acrilico.
Per esempio, in questo caso mi sono accorto che gli spessori di Dracon e Shock andavano ingrossati, per “staccare” meglio dal resto del disegno. Inoltre, ci sono tutta una serie di piccoli particolari che sono andato a cancellare o modificare con l’ausilio del bianco acrilico.
La penultima fase è quella di revisione: scansiono il disegno, e faccio una prova di impaginazione sommaria. Questo tipo di lavoro avrei dovuto farlo in fase di layout, ma, come ho già detto, la realizzazione di questa cover è stata un po’ atipica. Inoltre, vedere a monitor il disegno mi aiuta a capire meglio cosa modificare nell’inchiostrazione: quali linee ispessire e quali assottigliare. Infatti la possibilità di rimpicciolire l’immagine dà una visione generale difficile da ottenere guardando dal vivo il disegno.
Ok, sembra funzionare, aggiusto qualcosina qua e la, e faccio una bella scansione in bianco e nero a 600 dpi, per portarla in scala di grigio a 400 dpi pronta per il colore.
Come potete vedere nella prova di impaginazione, l’illustrazione è tagliata all’altezza del pettorale di Dracon ,mentre il disegno originale continua fino ai gomiti. Questo, come ho già detto sopra, per consentire di inserire il logo. Decido comunque di colorare l’illustrazione completa, ma di consegnare al grafico quella tagliata.
Colorazione
Per quanto riguarda la fase di colorazione, è stata la più stressante. Infatti, non essendo un colorista professionista, vado molto a intuito quando approccio al colore. Non seguo cioè un metodo ben preciso, se non quello stesso metodo descritto nei vari tutorial di colorazione digitale che trovate su questo sito.
Ho realizzato le basi di colore, e poi iterativamente ho aggiunto ombre e luci.
Infine, ho aggiunto gli effetti speciali e ho virato qualche tono per creare un po’ di atmosfera.
Ma il tempo stringeva, e non avevo molta possibilità di sperimentazione.
In questo lavoro mi ha aiutato moltissimo il mio amico, nonché disegnatore eccellente, nonché supervisore della serie Roberto Di Salvo. Il quale, oltre a darmi consigli preziosissimi su come risparmiare tempo, mi ha aiutato fornendomi pareri oggettivi e distaccati. In questi casi di estrema fretta infatti, la cosa più difficile è riuscire a mantenere un buon metro di giudizio sul proprio lavoro.
Ecco le basi di colore
Questa è una fase intermedia ottenuta mettendo diversi strati di ombre e luci. Da notare il fatto che il tratto dei personaggi si va schiarendo man mano che si allontanano. Questa tecnica, nel colore, è analoga all’assottigliare il tratto degli elementi più lontani rispetto a quelli più vicini.
Ed ecco l’illustrazione finita
Questa invece è la versione impaginata dal grafico della serie Maurizio Clausi, con il logo della serie.
Quirino Calderone
NEXT 11/11/07: Disegno10: Steven E. Gordon, Mani.
2 commenti:
Beh!!!
Se non altro ora mi sarà + facile finire l'esercizio di colorazione della tavola di maschere!!
Un GRAZIE formato gigante a Quirino Calderone :3
Elena - Seila
bravo quirino eheheh
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