giovedì 11 dicembre 2008

Fabiano Ambu: Mono

Tutorial n°87

Cos'è la passione? E' la molla che ci spinge oltre ogni ragionevole dubbio a fare un mestiere così poco compreso e remunerativo come il fumettista.
Mi è stato chiesto da Ketty e Sergio un Tutorial, ed eccomi qui.
Utilizzerò la mia tavola realizzata per Mono della Tunuè per discutere la mia idea e metodologia di fare fumetto.
Ho la convinzione che un fumetto non si basi solo sulla conoscenza tecnica, che si può assimilare tramite le scuole, i testi, acquistando un buon manuale o ancora meglio scaricando i tutorial di Kinart, ma è un discorso più ampio ed articolato.
Quello che a parer mio fa vivere un fumetto non è la mano, ma il cervello, senza idee il fumetto si spegne manca di forza e risulta mediocre e piatto.
Si può essere dei bravissimi disegnatori senza riuscire a fare dei buoni fumetti, o viceversa creare delle magnifiche opere con disegni semplici e non di maniera, ad esempio Maus di Art Spiegelman

e Persepolis di Marianne Satrapi.



Vediamo ora come si sviluppa il rapporto con il foglio bianco.
Il foglio bianco è il principio di tutto ed il terrore per chiunque inizi un lavoro, bisogna affrontarlo con fermezza, la decisione è fondamentale in questo caso.
Abbiamo un tema “la Passione”, un concetto che racchiude tanti significati.
Nel momento in cui si affronta un qualsiasi progetto occorre iniziare con la ricerca, quindi ho recuperato il significato della parola Passione e tutte le derivanti.
Mono è una rivista che presenta un buon numero d’autori è composta da 34 tavole, quindi ho dovuto escludere gli approcci più logici e immediati su questo tema, come hanno fatto tutti gli altri del resto.
La passione è un sentimento legato alla vita, quindi ho deciso di immaginare una vita senza passione.
Ho poi buttato giù un soggetto su cui lavorare, perché occorre avere una linea guida da seguire anche se per una sola tavola.
Bisogna sempre tenere sottocchio la sceneggiatura per evitare dimenticare dialoghi o fraintendere l'idea dello sceneggiatore.
Il soggetto di Mono è più che altro è una guida che mi serve per capire come strutturare la tavola.







Soggetto
Estate, siamo in una casetta sul mare, si sente solo il suono delle cicale e il rumore del mare.
Un Bambino osserva la mamma, ha gli occhi sgranati e colmi di curiosità, ha all’incirca cinque anni e con la vocina flebile ma sicura, chiede:
-Mamma cos'è la passione?-
La mamma si trova impreparata alla domanda e risponde:
-Un giorno, quando sarai più grande lo scoprirai-.
Il bambino cresce, è divorato dai falsi valori della moderna società, la sua innocenza è cancellata da un'educazione arrivista che lo costringe ad una ricerca incondizionata di successo fatto di potere e affermazione, fedele cultore del dio del nuovo millennio, il denaro.
Vive in una grossa metropoli e si susseguono immagini, come in un flashback, del suo percorso di vita fino a giungere alla sua morte. Prima di esalare l'ultimo respiro ricorda la domanda che un giorno ha posto a sua madre, in quel momento si rende conto che ha consumato un'intera vita senza ottenere risposta.
All'angolo destro della tavola c'è l'immagine della mia mano con un pennello, dal quale viene giù una goccia d’inchiostro che macchia il foglio.
Balloon - NOOOOOOO!!!!-

FINE


Il soggetto ha subito una variazione, la parte finale è stata eliminata visto che non aggiungeva nulla al racconto e ne indeboliva la struttura.
Il primo passaggio è quello di decidere la tecnica e la regia e che tipo di struttura utilizzare, scusate se non parlo di Storytelling, ma sono affezionato al mio buon italiano, almeno prima di fuggire per chiedere asilo politico.
Spesso il fumetto tende ad essere talmente realistico da dimenticare l'aspetto più forte ed evocativo del suo linguaggio, la libertà d’espressione.


Mettiamo su carta le prime immagini e impostiamo la tavola, l'immediatezza e l'istintività sono fondamentali in questa fase creativa.

Come si vede nel soggetto il racconto si divide in due momenti, la fase in cui il si vede l’infanzia del protagonista e la seconda del suo successivo declino. Immediatamente ho ricordato Quarto Potere (Citizen Kane) di Orson Welles film del 1941 che racconta le vicende di Charles Foster Kane che perde la sua infanzia per una vita devota alla conquista del potere e del successo.
Un autore che si cimenta con un qualsiasi linguaggio deve poter far riferimento al suo bagaglio di conoscenze, un fumettista deve riuscire a leggere, vedere film e assorbire quante più immagini possibili, senza però arrivare a copiare spudoratamente il lavoro altrui.
La copia è solo un surrogato privo d’interesse artistico, ed è solo un modo di mentire a se stessi oltre che agli altri.
Per suddividere la tavola ed enfatizzare queste due fasi ho deciso di utilizzare delle tecniche differenti.


Non si fanno delle scelte perché pare più carino, ogni decisione che prenderete sul vostro lavoro sarà messa in discussione quindi dovete essere in grado di dare delle motivazioni logiche.
Volevo che la storia fosse introdotta con una vignetta evocativa, doveva trasmettere il momento di felicità vissuto dal bambino, doveva essere un’immagine d’ampio respiro e di gusto romantico, ho utilizzato quindi un’inquadratura con un rimando visivo al cinema (schermo panoramico) che invita il lettore ad entrare nella storia.





Ho deciso di utilizzare la matita perché mi permette di ottenere delle sfumature che ammorbidiscono i volumi e allo stesso tempo creo l'atmosfera e la luce di un tramonto romantico. Lo stesso risultato si può ottenere con qualsiasi tecnica, però in questo caso occorrono stili diversi per differenziare i due tempi del racconto.

Impostato anche il resto della tavola ho coperto con un foglio la parte disegnata a matita, questo per evitare di imbrattare il disegno. Potevo utilizzare un fissativo, ma di regola fino a quando non ho definito la tavola preferisco poterci lavorare fino alla fine del lavoro.

La griglia, in altre parole la suddivisione della tavola in vignette la disegno con la matita cyano.


Il motivo di questa scelta è che la matita ciano resiste di più alla cancellazione e sporca meno, e dopo averla inchiostrata posso eliminarla durante il successivo passaggio in digitale.
Procedo disegnando il resto della tavola.

Chiaramente i dialoghi e le didascalie le ho stabilite prima di partire. Essendo in questo caso autore completo della tavola, mi posso prendere certe libertà, però nel caso di una collaborazione con uno sceneggiatore occorre mettere più attenzione nel rispettare il lavoro altrui addirittura più del proprio. Capita che presi dal disegno si possano omettere particolari importanti della sceneggiatura o addirittura travisarne il significato.
E' importante leggere una sceneggiatura molto attentamente prima di iniziare a disegnare e averla costantemente accanto durante il lavoro.
Arriviamo dunque alle matite finite.


Ritornando alla modifica di “sceneggiatura”, ho deciso di cambiare il finale. Non essendo uno sceneggiatore di professione ho deciso di semplificarmi la vita utilizzando un metodo di racconto che funziona sempre, quello circolare, cioè il racconto termina con un rimando all'inizio della storia.
Nella vignetta "4" il bambino s’interroga sul significato della passione e al termine della storia è ricordato quel momento.
Il racconto circolare è il cerchio perfetto, chiaro poi che con un bravo sceneggiatore il risultato è molto più interessante.
Poi passo all'inchiostrazione. Inchiostrare non è un semplice ripassare a matita il disegno. Capita di vedere abili disegnatori a matita che perdono efficacia quando inchiostrati. Con l'avvento del digitale si può virare la matita a tal punto da farla sembrare china, io sono dell'idea che evitandolo il problema non si risolve, un po' come la mondezza che non scompare, ma è solo spostata, allo stesso modo virare una matita non è inchiostrare.
L'inchiostrazione permette di controllare i bianchi e neri, non ci sono grigi in cui fuggire e di sicuro in stampa il risultato è davvero efficace, è chiaro che se uno predilige la matita come tecnica fa bene ad utilizzarla, ma deve essere una scelta non un modo per fuggire il problema.
Le fasi delle inchiostrazioni sono queste.





Come si vede in parte dalle foto, io inchiostro con pennarelli Pilot G-TEC-C4, Rapidograph 0,1, Pilot Vsignpen, Inchiostro Windsor & Newton per le campiture, Brush Pen della Pentel, e pennelli in martora della Windsor e Newton. Il pennello per esempio permette una certa morbidezza di segno e controllo dello spessore, mentre il Pilot mi da quella rigidità e immediatezza che mi occorre per ottenere un tratto nervoso, quasi isterico (eh eh). A quanto ho visto Kinart ha ottimi tutorial sull'inchiostrazione.
Inchiostrare per capirci è come dipingere, s’interpretano le matite a volte modificandole, riguardando le varie fasi di realizzazione della tavola potrete notarlo.
La china richiede un controllo dei pesi e degli equilibri non semplice, poi difficilmente si può tornare indietro su una campitura sbagliata, ma ogni errore che commettete è un progresso verso un maggior controllo degli equilibri dell'immagine.
Il fumetto è fatto di pieni e vuoti, la china aiuta a catturare la sintesi dell'immagine, basta veramente pochissimo per disturbare l'occhio durante la lettura.

Per concludere il racconto in modo circolare dovevo riprendere la vignetta iniziale, perciò resta di stucco è un Photoshop trucco (chi non è del 70 non capirà e avrà difficoltà a conoscere i Barbapapà ), ho copiato il bambino della vignetta 4 e l'ho inserito in quella finale all'interno dell'occhio “effetto Rosebud” (sempre Quarto potere).

Visto che sono un eterno scontento ho deciso di utilizzare i grigi.
Non è vero, in realtà mi occorreva un collante tra le due tecniche, ho deciso quindi di utilizzare i grigi che amalgamano le due tecniche, uniformano la tavola e allo stesso tempo mi permettono di creare maggiore atmosfera. La colorazione è stata fatta in Photoshop su un layer (livello) superiore in modalità multiply (moltiplica).
Al termine della tavola mi sono reso conto che l'inizio era debole e ho aggiunto la frase “devo capire”, da una parte per accompagnare il lettore alla domanda finale e dall'altra per accentuare la circolarità del racconto.(fig mono)
Altro elemento fondamentale del fumetto è il ritmo.
Il ritmo determina la velocità di lettura e lo scorrere del tempo nella storia, la prima vignetta introduce una lettura lenta (Inserire immagini).
Le vignetta 2 si riduce e c’introduce in silenzio al racconto.
La vignetta 3 è scontornata per evidenziare il ricordo del bambino, osservandola con il senno di poi mi rendo conto che è più funzionale un trattamento che si discosti di più dalla tecnica utilizzata nella vignetta 1,2 e 4. Ho scelto di raccontare tanto in una tavola (che è davvero poco), l'ipotesi più pratica quella che alleggerire la storia, ma facendo così non avrei ottenuto lo stesso risultato e non mi sarei reso conto che la vignetta 3 poteva essere trattata diversamente. Affrontare le problematiche è il modo migliore per crescere.
La professione del fumettista come quella di chiunque operi nell'ambito creativo è una continua ricerca e crescita.
Il resto della tavola è un racconto sincopato, è il rivedere la vita prima di morire, un riassunto dei momenti più importanti, in questo caso quelli che hanno portato il bambino a non avere la risposta più importante della sua vita “Cos'è la passione?”*.

* E' un racconto circolare anche il tutorial.


Fabiano Ambu

10 commenti:

Fabio ha detto...

Veramente bello questo blog!... mi permetto di "bloggarti"... ciao

paolo raffaelli ha detto...

Ottimo tutorial in cui leggo una grande passione e una forte ricerca. Grazie

Anonimo ha detto...

...semplicemente straordinario,aparte il tutorial ben fatto ma,faccio i miei piu sentiti complimenti all' autore, un fumetto molto profondo complimenti...

Anonimo ha detto...

Complimenti veramente!
Si vede tanto che ami il mestiere che fai,e leggere in queste parole tanta passione,mi da un motivo in più per intraprendere la strada del fumettista!
l'ultima vignetta è emozionante!

Anonimo ha detto...

commento precedente di mIrIaMH

Capitan Ambù ha detto...

Grazie a tutti.

luigi ha detto...

Ottimo tutorial. Grazie Capitano.

Anonimo ha detto...

che meraviglia!!!

io lo avrei lasciato in bianco e nero ke era già perfetto A_A_A

entonym ha detto...

bellissimo tutorial

Limbo ha detto...

ancora uno splendido tutorial qui su kinart..
condivido pienamente il discorso fatto sulla vitalità dell'inchiostrazione...complimenti e grazie!!:-D

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