venerdì 5 marzo 2010

Giorgio Salati: SCENEGGIARE SU COMMISSIONE 3/3

Tutorial n° 102 - parte 3 di 3


“SCENEGGIARE SU COMMISSIONE”
Tutorial in tre parti per Kinart
Leggi parte 1 " Dallo spunto ai primi appunti"
Leggi parte 2 "Dagli appunti al soggetto"

3. DAL SOGGETTO ALLA SCENEGGIATURA

Parlando del metodo che uso per sceneggiare, devo dire che a volte lo cambio. Per anni mi sono fatto della specie di orrendi storyboard a mio unico uso e consumo, che mi servivano a visualizzare la storia su foglio per capire come impostare il ritmo visivo. Poi rileggendo gli storyboard passavo a scrivere la sceneggiatura vera e propria. Ma si trattava di disegni inguardabili per chiunque altro (io disegno ancora gli omini fatti di cinque lineette e un cerchietto), e che distruggevo stile James Bond appena scritta la sceneggiatura formato Word. Da qualche mese però, non so bene neanch’io perché, ho ripreso a scrivere direttamente la sceneggiatura senza passare per gli storyboard. In questo momento mi trovo comodo così, e non è detto che in futuro non cambierò ancora (non sarebbe male dettare direttamente la sceneggiatura al telefono al disegnatore, per esempio!).

Ecco quindi la mia “ricetta”:
  • Scalettatura del soggetto, assegnando a ogni paragrafo un numero di tavole. E’ una suddivisione puramente indicativa, ovviamente.
  • Dialoghi, cercando di scrivere un po’ “di getto” per mantenere una freschezza e immediatezza iniziale. In questa fase mi soffermo solo ogni tanto ad appuntarmi qualcosa circa le descrizioni, giusto se c’è qualcosa di molto importante che ho paura di non ricordare quando dovrò scriverle per esteso.
  • Rilettura e correzione dei dialoghi. Di solito si tratta di limare e tagliare, tagliare, tagliare: ci si accorge che di getto si scrive una quantità di aggettivi e avverbi inutili, senza i quali la comprensione della frase resta comunque invariata.
  • Far “decantare”.
  • Riprendere la storia rileggendo i dialoghi e scrivendo le descrizioni. Di solito questo è il lavoro più noioso, pertanto bisogna sforzarsi di mantenere uno stile di scrittura non troppo da ragioniere (ne parlo tra poco).
  • Rilettura e correzione.
  • Far decantare.
  • Rileggere il tutto. In questa fase direste che non c’è niente da correggere visto che l’avevate già fatto. Resterete sorpresi da quante cose vi sono sfuggite.
  • La sceneggiatura è pronta, servire calda e con un buon Brunello di Montalcino temperatura ambiente!

Passare dal soggetto alla sceneggiatura non è un processo automatico: richiede una “competenza” specifica. Oltre a dover infarcire il testo di battute divertenti (nel caso di una storia umoristica come quelle Disney), bisogna far fronte a una serie di problemi che hanno a che fare con la lunghezza, l’equilibrio delle scene all’interno del ritmo generale della storia, piccole incongruenze sfuggite durante la scrittura del soggetto, ecc.

Innanzitutto, il mio consiglio è di partire sapendo che quello che andiamo a scrivere non è un semplice documento tecnico per il disegnatore, ma pur sempre una storia. Quello che facciamo è un lavoro di team. Noi siamo solo i primi a cominciare una storia, a idearla, ma a lavorare con noi ci sono editor, disegnatori, letteristi, coloristi, eccetera. Bisogna coinvolgere il disegnatore in quello che stiamo facendo. Non basta scrivergli ciò che deve disegnare, bisogna fargli percepire l’atmosfera stessa della storia. Fargli capire che quello che stiamo creando insieme è qualcosa di importante, sempre. E che ci dobbiamo divertire entrambi! Sarà per questo che poi gli autori vedono le proprie storie un po’ come figli!
Il luogo comune secondo il quale la maggior parte dei disegnatori non legge con attenzione le sceneggiature è parzialmente vero, però noi sceneggiatori spesso cadiamo nell’errore di mettere il “pilota automatico”, scriviamo meccanicamente nelle descrizioni ciò che deve succedere, senza far percepire al nostro collega il fatto che la storia dovrebbe essere divertente.

Altro errore che facciamo spesso è quello di pretendere cose impossibili dal disegnatore: in vignette minuscole i primi piani di diciotto personaggi dentro campi lunghi delle cascate del Niagara mentre sullo sfondo abbiamo in soggettiva di quinta un esercito di locuste robot che oscura progressivamente il sole mentre nell’aria si spande una voce telepatica e tutti quanti insieme proviamo una sensazione di strana inquietudine seguita da un pizzico di freddo alla chiappa destra. Obiettivamente, il disegnatore alle volte ha il diritto di mandarci a quel paese. Quindi, l’importante è cercare di mantenere una sorta di equilibrio: spiegare nel dettaglio ciò che è NECESSARIO, senza esagerare nei particolari, e lasciare il disegnatore libero di decidere gli aspetti che non sono fondamentali per la comprensione della sequenza, dando modo anche a lui di esprimere la sua creatività, facendogli però capire quale atmosfera pervade la scena. Il disegnatore non è un manovale alle nostre dipendenze. Se gli lasciamo un po’ di libertà cercherà anche di soddisfare con più interesse le nostre richieste, per quanto possano essere complicate.

Faccio un esempio tornando sempre alla storia “ZIO PAPERONE in fuga dal Natale”, recentemente comparsa su Topolino n. 2822. Va precisato che mentre scrivevo la sceneggiatura non avevo idea che sarebbe stata affidata al Maestro Cavazzano. Ogni disegnatore ovviamente merita lo stesso rispetto, e cercare di entusiasmarlo sul processo creativo è un “dovere” che abbiamo nei confronti di una buona riuscita della storia.

Siamo a fine storia, tavola 25:

5)
Stacco. Interno sera. Fattoria di Nonna Papera, la quale dispiaciuta guarda l’orologio a pendolo che indica quasi mezzanotte. Paperina risponde delusa. Fuori dalla finestra si vede nevicare. Attenzione, ti elenco qui i personaggi che si trovano nella fattoria, vedi tu quanti, quali e come farli vedere qui e nelle prossime vignette: Nonna Papera, Ciccio, Paperina, Paperoga, Gastone, Pico De Paperis, Battista e Miss Paperett, cui tra poco si aggiungeranno Paperone, Paperino e Qui Quo e Qua. Mi rendo conto che sono tanti, d’altronde è una riunione di famiglia!


DID - Così, in una fattoria di nostra conoscenza…
NONNA - Ormai temo che festeggeremo senza Paperone e i ragazzi!
PAPERINA - Sob! Sarà un Natale veramente triste!


© Disney




Nella fattispecie, il Maestro Cavazzano ha deciso di eliminare l’orologio a pendolo e disegnare TUTTI i personaggi che ho menzionato. Gli avevo comunque lasciato la libertà di decidere lui come gestire la presenza dei personaggi, e lui ha deciso di farlo così. Magnificamente, come al solito. Inoltre, la prima vignetta della tavola sarebbe dovuta essere una doppia. Ha deciso di farne una singola per poter aggiungere una vignetta (la 4) in cui spostare la didascalia della vignetta 5 su un’inquadratura esterna della fattoria, migliorando sensibilmente il ritmo di lettura. E’ Cavazzano, appunto.

Passando oltre, uno dei problemi più frequenti, e che ho riscontrato anche in questa storia, è relativo alla lunghezza. Il numero di tavole che mi era stato concesso è 28, ma al momento di scalettare il soggetto mi sono accorto che per farci stare tutto comodamente ne avrei avuto bisogno di almeno dieci in più se non quattordici!

Nel soggetto si legge:

Stacco. I nipotini stanno costruendo con le loro mani una cornice da regalare allo zione. Paperino paga un fattorino: è arrivato il regalo per Paperina! Gli manca solo di comprare quello per i nipotini. In quel momento telefona Battista, che convoca Paperino e nipoti: Paperone è scomparso ormai da 24 ore. I nipoti si mettono così a indagare. Il primo sospetto è che lo zione sia stato rapito, ma i Bassotti non ne sanno nulla: a Natale fanno “vacanza”. Ma telefona Battista: mentre spolverava l’armadio si è accorto che manca la tuba invernale del principale. Questo significa che è partito di sua spontanea volontà verso un luogo freddo.
Che sia scappato in Klondike? Ovunque sia lo zione, sarà andato al risparmio. Se ha preso l’aereo, si sarà quindi servito della propria compagnia aerea.


Si recano quindi all’aeroporto, dove le hostess della PdP Airlines ammettono che Paperone ha recentemente volato, ma non verso il Klondike: è andato alle Isole Shetland, in Scozia. Paperino è soddisfatto, l’avarastro deve aver deciso una vacanza fuori programma, ma i nipotini insistono per andarlo a cercare: lo zione non può mancare al cenone natalizio! Paperino dice che gli restano solo i soldi per il loro regalo. Loro allora rinunciano al regalo pur di cercare lo zione. Così, i quattro volano verso le Shetland.

Mi sono trovato con la necessità di modificare questa sequenza per diversi motivi. Innanzitutto, la lunghezza: a questo punto della sceneggiatura avevo già sforato rispetto alla scaletta, e mi ero reso conto che tutta la scena mi avrebbe preso troppe tavole, facendomi sforare ulteriormente. E volevo avere lo spazio per sviluppare bene altre scene successive che ritenevo più importanti.

Il secondo motivo riguardava la dinamica delle scene. Nel soggetto, Paperino e nipoti ricevevano due volte in poche tavole una telefonata di Battista.

Da una parte la scena avrebbe guadagnato in armonia, facendo vedere i nipotini a casa che costruiscono la cornice (mostriamo bene che i nipotini si stanno impegnando per fare un affettuoso regalo allo zione). Poi però sarebbe diventato un po’ lungo e macchinoso, con Battista che chiama Paperino, i nipoti che vanno al Deposito, poi iniziano a indagare, poi ricevono un’altra telefonata di Battista, poi si recano all’aeroporto… Troppe tavole, e il fulcro della storia – come già detto – non era nella loro indagine ma nel confronto tra Paperone e il Natale!

Ho allora deciso di adottare qualche trucchetto, cercando di far accadere tante cose nello stesso spazio.

Ecco cosa dice la sceneggiatura da tavola 6 a tavola 9, poi la analizziamo.


TAV 6


1)
Stacco. Esterno giorno. Paperino e nipoti in giro a far compere. Sono appena usciti da un negozio. Paperino porta a fatica una pila di pacchetti. I nipotini invece hanno pochi semplici oggetti: delle listelle di legno, dei chiodi, un gancio (servono a costruire una cornice). Sembrano tutti allegri.


DID - Un paio di giorni più tardi…
PAPERINO - E con questi ho preso quasi tutti i regali! Mi manca solo il vostro!
PAPERINO (2° balloon) - E’ stato un SALASSO, ma ne è valsa la pena!




2)
I nipotini mostrano soddisfatti allo zio il materiale da bricolage che hanno comprato.


QUI - Noi invece abbiamo comprato il materiale per COSTRUIRE allo zione una CORNICE!
QUO - Peccato non avere una fotocamera per fare una foto da incorniciare!


3)
Camminando, i nostri sono giunti nei pressi di una stazione di polizia. Paperino commenta ironico. Un nipotino indica qualcuno fc.


PAPERINO - Tanto non avremmo nemmeno la stampante per stamparla!
Q - Guardate, c’è BATTISTA!


4)
Avviciniamoci all’ingresso del commissariato. Battista è sulle scale e si rivolge imbarazzato e preoccupato ai nipoti.


BATTISTA - Salve, SIGNORINI! Stavo andando… ehm… a denunciare il RAPIMENTO di vostro zio!
Q - U-ULP!


5)
Battista preoccupato, Paperino riflette serio.


BATT - Sono ormai due giorni che è scomparso!
PAPERINO - Rapito, eh? I colpevoli non possono essere altri…


6)
Stacco. Esterno roulotte dei Bassotti. Sembra che stiano partendo, con valigie piene, vestiti da montanari, scarponi, giacche a vento, sci, ecc. Si rivolgono acidi a Paperino e nipoti che ascoltano stupiti.


DID - “…che una BANDA di nostra conoscenza!”
BASS - LAVORARE sotto Natale? Scherzate?
BASS - Siamo in partenza per il nostro COVO di montagna, non ci sogniamo di farci rovinare la VACANZA dal RICCASTRO!


© Disney

--

TAV 7




1) [larga]
Vignetta larga, quasi doppia. Paperino e nipoti se ne vanno delusi dalla roulotte dei Bassotti. Qui commenta pensieroso. Paperino ha in mano un cellulare che sta squillando.


Q - Sembravano sinceri!
EFF. SON. (cel) - Briiip




2) [stretta]
Vignetta stretta. Stringiamo su Paperino che guarda stupito il display del cellulare.


PAPERINO - E’ il numero del Deposito!
EFF. SON. (Cel) - Briiip




3)
Interno deposito. Battista sta parlando in un telefono fisso. Ha un’espressione sollevata. E’ davanti a un armadio aperto in camera di Zio Paperone, e ha un piumino in mano. Sullo scaffale dell’armadio vediamo una serie di diversi cappelli a cilindro, tra cui ne manca visibilmente uno.


BATT - Spolverando gli armadi di vostro zio, ho scoperto che manca la sua TUBA DEI LUNGHI VIAGGI!




4)
Torniamo all’esterno, per le strade di Paperopoli. Paperino chiude la comunicazione sul cellulare commentando pensieroso. Quo ci riflette sopra.


PAPERINO - Quindi, non è stato rapito!
Q - Che sia partito per le vacanze senza dircelo?




5/6)
Paperino e nipoti si fermano per un attimo a riflettere. Paperino sembra convinto, i nipotini commentano dubbiosi.


PAPERINO - Può essere! La sua ultima vacanza risale a più di tre anni fa!
QUO - Ma dove può essere andato?
QUA - Boh… In KLONDIKE?


--


TAV 8




1) [stretta]
Vignetta stretta. Stacco. Interno giorno. Siamo in aeroporto, ma lo vedremo meglio dopo. Per ora siamo stretti su un MB di una hostess di terra che sorride. Ha uno stemmino sulla divisa che dice “PdP AIRLINES”.


HOSTESS - No, a LERWICK!




2)
Allarghiamo. Capiamo chiaramente che ci troviamo in aeroporto, presso il banco informazioni della PdP Airlines, il cui logo è a chiare lettere sul bancone. Paperino interdetto, la hostess risponde cordiale.


PAPERINO - E dove sarebbe?
HOST - Sulle ISOLE SHETLAND, in SCOZIA!




3/4)
Allarghiamo ulteriormente. Paperino, soddisfatto, si dirige verso l’uscita dell’aeroporto. I nipotini lo fermano, tirandolo per una manica, ansiosi.


PAPERINO - Mistero risolto! Il VECCHIO NOSTALGICO è andato a svernare in qualche sito dei suoi antenati! Torniamo a casa!
Q – Aspetta, zio!
Q - Non possiamo fare il cenone senza lo zione!




5)
Esterno aeroporto, zona delle piste con gli aerei in decollo. Due voci dall’interno.


DA AEROPORTO - Perché non andiamo a cercarlo per convincerlo a tornare?
DA AEROPORTO - Non se ne parla!




6)
Torniamo dentro. Paperino guarda preoccupato dentro il portafogli. I nipotini lo guardano pensierosi.


PAPERINO - Non posso permettermi i biglietti… Mi sono rimasti giusto i soldi per i vostri regali di Natale!
Q - Uhm…


© Disney

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TAV 9




1)
I nipotini confabulano tra di loro, mettendosi in cerchio abbracciati stile squadra di football. Paperino li osserva interdetto.


QQQ (sussurrano) --- Bzzz… e se noi… mumble… e se invece… pssst…




2)
Qua si rivolge deciso a Paperino, che ci riflette un attimo sopra.


Q - Abbiamo deciso: come regalo desideriamo quattro biglietti di andata e ritorno per LERWICK!
PAPERINO - Be’…




3)
Paperino cede, sorridendo. I nipotini esultano.


PAPERINO - E va bene… Se proprio ci tenete!
QQQ - Evviva!

Ecco, queste poche tavole possono fornirci diversi spunti di analisi. Innanzitutto, ho deciso di ambientare la scena in strada, in modo che non ci fosse bisogno di una telefonata di Battista. I paperi lo incontrano davanti al commissariato, così nel giro di sole 5 vignette vengono a sapere della scomparsa dello zione.
Nei dialoghi delle prime tre vignette di tavola 6 mi sono anche posto il problema di comunicare al lettore che:
  • A Paperino manca solo di comprare il regalo dei nipotini.
  • Ha speso tanti soldi (così sarà più credibile quando più tardi dirà di non averne per il biglietto aereo).
  • I nipotini vogliono costruire una cornice per lo zione.
  • I paperi non dispongono né di fotocamera né di stampante. Sembra la classica lamentela dello spiantato Paperino, in realtà servirà per rafforzare la sorpresa dei regali sul finale, e il fatto che quegli stessi regali serviranno a produrre la foto di famiglia che Paperone incornicerà nell’ultima tavola.
Quante cose si può comunicare con un semplice scambio di battute!

Passando alle ultime due vignette sempre di tavola 6, ho usato il dialogo e la didascalia per compiere un balzo dal momento in cui i paperi vengono a sapere della scomparsa dello zione a quando stanno “interrogando” i Bassotti. Simili stacchi forse sono un po’ bruschi ma si rendono necessari quando lo spazio è limitato, e se ci fate caso vengono usati molto nelle serie tv di “ultima generazione”.

Tavola 7: ho usato il cambio pagina per fare un nuovo stacco (una vocina da qualche parte mi ripeteva: “Presto ch’è tardi!”). Idem tra vignetta 3 e la 4: invece di far vedere Paperino che risponde al cellulare, Battista che gli spiega, Paperino che chiude il telefono e spiega ai nipoti, eccetera, ho ridotto il tutto a due vignette. Paperino che chiude il telefono e commenta sottintende già che mentre Battista parlava al telefono lui ripeteva ai nipoti ciò che stava sentendo, o qualcosa del genere. Dovevo risparmiare ogni vignetta possibile.

“Perché allora hai messo una doppia a fine tavola 7?”, mi chiederete. Be’, risparmiare spazio spesso ci porta a fare delle sceneggiature ultra-compresse e “a singhiozzo”. E’ un mio difetto ricorrente, pertanto quando mi accorgo che una mia sceneggiatura sta prendendo un ritmo “a perdifiato” cerco di dare un po’ di “respiro” alla scansione. E’ sempre bene mettere se non una doppia ogni tavola, almeno ogni due tavole (anche se non sempre è possibile). Il lettore ha bisogno di respiro ogni tanto, se le vignette sono tutte piccole si ha una sensazione di “corsa frenetica” che può rovinare l’atmosfera della storia.

Poi, mi tornava anche utile fare un cambio pagina proprio in quel punto, visto che anche qui c’era uno stacco. Rispetto al soggetto, anche qui ho sintetizzato: i nipotini si fanno una domanda e a rispondere loro è già la hostess all’inizio della tavola successiva, in un altro luogo e tempo. E’ un altro trucchetto per risparmiare spazio: viene fatta una domanda cui la risposta viene data simultaneamente allo stacco. Serve a collegare insieme le due scene senza far sentire troppo bruscamente un cambio di scenario che avrebbe avuto normalmente bisogno di almeno una vignetta con Paperino e nipoti in auto che si dirigono all’aeroporto.

Tavola 8, vignetta 5: ecco un esterno dell’aeroporto, sembrerebbe senza motivo. Il fatto è che c’è bisogno, ogni tavola o perlomeno ogni due tavole, di almeno una vignetta in esterna, anche qui per far “respirare” un po’ l’occhio del lettore. Questo è un suggerimento che mi è stato dato se non ricordo male a suo tempo da qualche insegnante dell’Accademia Disney. Non ricordo chi, ma mi pare che Savini sia particolarmente attento a questo aspetto. Se una scena si svolge tutta in una stanza, diventa monotona (soprattutto se di dialogo), e la “regia” necessita di spaziare un po’.

Altra nota. Tavola 9, vignetta 2. Nel soggetto dicevo che i nipotini rinunciano al loro regalo per andare a cercare lo zione. In sceneggiatura invece ho scritto che i nipotini chiedono come regalo quattro biglietti per Lerwick. Il significato è lo stesso, ma il modo è meno melodrammatico, e allo stesso anche più in linea col sottile ingegno dei tre paperotti.

Ultima curiosità: quando ho finito di sceneggiare una storia, solitamente torno nella prima pagina di sceneggiatura e inserisco un breve riassunto (una decina di righe) della medesima. Mi serve a far capire fin da subito al disegnatore cosa succede durante la narrazione, a coinvolgerlo di più nel processo creativo, visto che lui il soggetto solitamente non l’ha letto.

Bene… sull’argomento, o anche solo su questa storia, ci sarebbe ancora da disquisire parecchio. Ma direi che così può bastare, perché questo non è un manuale di sceneggiatura, che non sarei nemmeno in grado di scrivere!

Lascio quindi ai vostri commenti la prosecuzione di questo tutorial: cercherò di rispondere esaurientemente a qualsiasi domanda abbiate da porre, sicuro che questo sarà utile per tutti… per voi e per me!

Un saluto allora ai ragazzi dello staff di Kinart e mi scuso per la chilometrica lunghezza dei miei tutorial.

Spero di avervi dato qualche spunto per migliorare le vostre sceneggiature!

Ciao!

Giorgio Salati
www.giorgiosalati.blogspot.com

Tutte le immagini sono © Disney

5 commenti:

Michele G. ha detto...

Bellissimo articolo!

Giorgio Salati ha detto...

Grazie, Michele!

madmac ha detto...

davvero molto interessante

Jankony ha detto...

Grazie per i consigli. Bel articolo spiegato bene e in modo chiaro. Mi toccherrà ricomprare nuovamente Topolino.

marina.s ha detto...

Sinceramente adoro la lunghezza chilometrica dei tuoi tutorial! Stupendo!

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