venerdì 4 aprile 2008

Andrea Accardi: John Doe n°50-2


Tutorial n° 74

Andrea Accardi ha collaborato con Granata Press, "Esp", realizzato copertine e illustrazioni per Nexus, Metrolibri e Marvel. Per Kappa Edizioni ha realizzato numerose storie in coppia con Massimiliano De Giovanni ("Gente di Notte", "Matteo ed Enrico" , "Nella camera a gas"), con la quale ha pubblicato anche "Bar Code", per Soleil Edition.
Ha inaugurato graficamente la terza stagione di John Doe disegnando il numero 50 della serie (di cui aveva già realizzato il quinto numero).
In esclusiva per Kinart, ci spiega in due Tutorial ricchissimi di immagini il suo modus operandi, a partire dalla sceneggiatura di Roberto Recchioni fino alle pagine pronte per la stampa.

Parte prima


Parte seconda


Bozze più veloci. Qui parliamo degli ultimi giorni, quelli più impegnativi.





La matita di tavola 60 (seconda immagine) è possibile vederla prima del passaggio a china, solo perché l'ho fotografata. Ma il retro delle mie tavole è spesso zeppo di matite, per via delle correzioni in fase finale. Lo fate anche voi, no? Si gira il foglio e si guarda così la tavola dal retro, in modo speculare.
Saltano all'occhio un sacco di errori: facce storte, teste sproporzionate e, quello più classico per me, un occhio su e l'altro giù.
L'omino che sferra il calcio, come vedete è ben diverso da quello abbozzato prima.


Finalmente i definitivi.
La tavola 43 ha due livelli ben separati (le prime due immagini qui sopra). Non potevo usare il pennello per quei segni cinetici senza rischiare di rovinare tutto (basta una sola linea che va per i fatti suoi e non funzionano più), quindi ho preferito preparare un foglio a parte. Quel segno, per essere veloce, non può avere ostacoli! Dopodiché ho scansionato e messo insieme i due livelli con Photoshop.
Non di rado, grazie alla scansione, ho la possibilità di vedere la tavola da un altro punto di vista (eh già, sullo schermo è tutto diverso). Trovati altri errori non mi resta che correggerli, direttamente al computer oppure rifacendo parte del disegno che poi rimonto sopra.
Il computer in realtà lo uso in tutte le fasi del processo creativo. Tanto per cominciare posso scansionare i piccoli bozzetti che ingrandisco anche in parte e uso come tracce per fare le matite. Le matite stesse vengono corrette, ingrandite, ridotte, occhi/su-occhi/giù, quindi stampate, lucidate (sapete cosa vuol dire vero?) e infine chinate.
La tavola definitiva, non ne parliamo. Molti schizzi di sangue sono stati aggiunti in questa fase (quella vernice per le maschere veloci è impossibile). Anche alcune pennellate a secco sono state aggiunte in seguito.






Et voilà, i definitivi, prima del lettering e della stampa (orribile)!


Andrea Accardi




NEXT 11/04/08:
Pennelli di Photoshop3, Cavaliere: Dispersione


4 commenti:

Gianmaria ha detto...

ciao. Complimenti, è riuscito veramente bene... vedo che molti trucchi che hai spiegato li uso anch'io spesso pur essendo un dilettante appassionato... ma non capisco cosa intendi per matite stampate e lucidate? che significa?

Anonimo ha detto...

ma dallo schizzo a mattita a quelle piu definitive con tonalità di nero cosa usi solamente la penna a china?

Anonimo ha detto...

Grazie dr.Gim,
rispondo alla tua domanda:
per "lucidare" intendo "mettere in bella". Forse dico una bestialità, ma credo che il termine derivi dal disegno tecnico, in cui la bozza veniva poi ricopiata in bella su dei fogli semitrasparenti, i LUCIDI, per l'appunto. Ne ho usati parecchi quand'ero più giovane, ma dal computer e dal tavolo luminoso in poi li ho messi da parte. Ma qualcuno li usa ancora?

Andrea Accardi

Anonimo ha detto...

Per l'anonimo:
i ragazzi di Kinart hanno postato in appendice gli strumenti che uso, così forse sarà più chiaro.
Per chinare uso vari pennarelli pennelli. Dico vari perchè alcuni li tengo appositamente scarichi per ottenere l'effetto del pennello secco.
ciao

Andrea Accardi

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