lunedì 19 novembre 2007

Angel's Friends: Fabrizio Lo Bianco

Tutorial n°55


Angel's friends è un fumetto ideato da Simona Ferri e curato da Red Whale per la Play Press. L'arco narrativo è opera di Bruno Enna e le sceneggiature sono affidate a un team di sceneggiatori (lo stesso Bruno Enna, Giovanni di Gregorio, Stefano Enna e Fabrizio Lo Bianco) che ha lavorato anche su testate Disney (Topolino e Monster Allergy) e Rainbow (Lys).





Su Angel's Friends gli sceneggiatori partono da un soggetto già scritto dal responsabile dell'arco narrativo.

Quando ho esordito come professionista, su Monster Allergy, ho pensato che questo modo di lavorare fosse l'ideale per un autore che pubblicava per la prima volta con una grande casa editrice. Mi sembrava un po' come sciare su neve già battuta, con un rischio minore di finire fuoripista.

In realtà ho imparato subito che il rischio di prendere cantonate è altissimo anche in questo caso. Per fortuna esistono gli editor, che ti aiutano a tornare in pista.

Scrivere su un soggetto dato può apparire “limitativo” della creatività dello sceneggiatore. Sono convinto dell'esatto contrario. Come insegna Stanislavskij per il teatro, anche per il fumetto la “gabbia” (la pista da sci già battuta) può determinare, con le sue costrizioni, una ricerca di soluzioni narrative interessanti che possono stupire (in positivo, si spera!) chi ha elaborato il soggetto iniziale.


Nei primi soggetti sui quali ho lavorato, ho cercato inizialmente di attenermi quasi alla lettera all'idea originale. Con il tempo ho provato, un po' alla volta, a “interpretare”. Senza tradire il cuore della storia, si possono far accadere le stesse cose che sono descritte in soggetto in maniera inedita e personale.

Come?



Lys 7 e Monster Allergy 20, altri 2 albi sceneggiati da Fabrizio Lo Bianco.

Per esempio cercando di perlustrare attentamente i sentimenti dei personaggi e le loro reazioni emotive a determinati accadimenti. Chiedersi, per esempio, “che cosa farei io al posto suo?”, oppure “che cosa mi spingerebbe a fare quella determinata azione?”. L'intento è dare un apporto di credibilità e verosimiglianza ai nostri personaggi.

Il tutto ovviamente necessita almeno uno scambio di mail o una telefonata con l'autore del soggetto, onde non rischiare di dare un'interpretazione troppo personale e poco rispettosa nei confronti dei personaggi stessi.

Per spiegarmi meglio prendo come esempio una tavola dal numero 2 di Angel's Friends, intitolato L'osservatore (i disegni sono di Federico Nardo).

Il soggetto di Bruno Enna a un certo punto prevede una mezza rissa in classe tra Alessia - una delle ragazzine protagoniste della serie - e alcuni compagni che la prendevano in giro. Segue la punizione dell'alunna, colpevole di una reazione esagerata.



Poi il soggetto continua così:

... Poco dopo, una volta emersa dall’ufficio del direttore (che le ha fatto una lavata di capo), Alessia esce dalla scuola terrena. Gabi e Cabiria la seguono fino all’autobus ed è a quel punto che Gabi ha una spiacevolissima sensazione. Per un istante, gli sembra che un uomo che sta facendo jogging, con il viso nascosto da un cappuccio, lo stia guardando. Gabi lo osserva a sua volta, ma l’uomo riprende a correre lungo il parco che costeggia la scuola...

Alessia, la protagonista principale di questa scena, è la sorella di Raul, l'innamorato terreno dell'angioletta Raf, protagonista della serie, e gran parte della carica anticonformista e ribelle della ragazza deriva dai suoi problemi famigliari. I suoi genitori si sono separati e questo comporta delle conseguenze in una figlia che, a dispetto di come vuole mostrarsi, è molto sensibile.

A questo punto il soggettista mi offre un input davvero prezioso. Dice: “Mi piacerebbe se in queste tavole riuscissi a mettere un po' del tuo lato romantico”.

Io, tutto lusingato, ci penso un po' e cerco di capire - un po' come nel metodo Stanislavskij, appunto - quale esperienza posso ripescare dal mio vissuto emotivo che abbia un punto di contatto, anche labile, con questa ragazzina un po' tormentata.

Nota bene: si tratta di una scelta. Altri preferiscono, per esempio, trarre ispirazione da figure analoghe in altri ambiti (filmici o letterari).

Io trovo subito un'affinità con Alessia. I miei genitori si sono separati quando avevo appena terminato le scuole superiori.

Scavo ancora un po' nella memoria e mi ricordo di quando andavo a studiare all'università con il cuore in gola. Salivo con fatica le scale dell'edificio appesantito da una tristezza buia. Ricordo che cercavo di tuffarmi letteralmente nei libri di storia e filologia romanza, come se vi volessi affogare ogni dolore. Cercavo di stare in facoltà più a lungo possibile, sino alla chiusura perché tornare a casa presto significava rischiare di imbattermi in discussioni che mi mettevano addosso un misto di rabbia e sofferenza. Avevo tante lacrime da versare, ma le ho trattenute dentro a lungo (scesero di colpo qualche anno dopo, tutte in una volta). Mi costava una fatica notevole dissimulare la rabbia, ma più o meno ci riuscivo. L'unica cosa che avrei voluto fare davvero era cominciare a correre e urlare. Urlare come un pazzo, come se la mia voce potesse squarciare il cielo che mi appariva nero come la pece.

Come mi disse una volta Giovanni Di Gregorio, “il fumetto è come il teatro: se lo fai con onestà, ti costringe a lavorare su te stesso e scendere in profondità fino a scardinarti dentro”.

Ok, torniamo alla sceneggiatura. Ho pensato a tutto questo per provare a capire che cosa poteva provare una ragazzina che, nonostante i problemi famigliari, a scuola cercava di dare il massimo e in cambio otteneva la derisione dei compagni e le punizioni dei suoi insegnanti. Come si sarebbe comportata? Quali reazioni avrebbe avuto?

Ora, tutto quello che di personale ho scritto qui sopra voi non ditelo a nessuno. E, in effetti, al lettore medio di Angel's Friends può anche non interessare. Ma se il vostro intento è fare gli sceneggiatori, sappiate che è un metodo che può avere la sua validità. Personalmente, trasportare la mia esperienza personale su Alessia in maniera non pretestuosa ma funzionale alla scena mi è stato utile. Trattandosi di un fumetto destinato a un target preciso di lettrici e lettori, l'ultimo passaggio è importantissimo e consiste nel raccontare tutto questo scremandolo da ogni pesantezza.

A contribuire a questo alleggerimento c'è l'uso che posso fare – sempre funzionale allo svolgersi degli eventi – di Gabi e Cabiria che svolazzano buffamente all'inseguimento della ragazzina. E poi c'è l'inserimento di un personaggio misterioso, che avrà un'importanza fondamentale nello sviluppo della trama orizzontale della serie. Insomma, posso provare a raccontare la scena in maniera “poetica” (come mi suggeriva chi ha scritto il soggetto), senza farne un melodramma ricattatorio.

Come? Io ho provato così.

ANGEL'S FRIENDS #2


L'osservatore


Tavola 10


10/1-2)


Stacco. Vignetta orizzontale. Interno giorno, davanti all’ufficio del Preside. Alessia e il bullo sono appena usciti dal colloquio dopo esser stati redarguiti.


Alessia, in PP, viene verso il lettore con una faccia scura e arrabbiatissima (si è appena presa una bella ramanzina e lei odia le ramanzine!); il bullo, che prima faceva tanto lo spavaldo, esce anche lui dalla stanza ma ora è un po’ meno sbruffone: due compagnetti (ancora ricoperti di fuliggine dopo l’esplosione in laboratorio) lo raggiungono preoccupati, per chiedergli com’è andata. Al centro della scena, il preside, sulla porta insieme alla professoressa, è adirato ma fa dell’ironia. La professoressa sembra sempre più rassegnata (portare Alessia in Presidenza è evidentemente una routine inutile).


Sui due lati rispetto alla porta, vediamo da una parte il bullo e i suoi amici, dall’altra Gabi e Cabiria. C’è poi il custode che passa con il suo solito sguardo assente (al limite potrebbe degnare di uno sguardo Alessia, attirato dalla furia della ragazzina).


Due didascalie, la seconda sotto Alessia che prende con decisione la via dell’uscita.


Did.1: Ci sono volte in cui ci metti tutto l’impegno che puoi, per fare del tuo meglio…


Did. 2: … per imboccare la strada giusta, incanalare le tue energie in qualcosa di BUONO…


10/3)


Controcampo. Vediamo Alessia che di spalle sta imboccando le scale per scendere giù e uscire dall’edificio. Davanti a lei degli studenti generici di passaggio che la guardano stupiti da tanta veemenza (e anche dalle lacrime, che stanno evidentemente per scoppiare). Al suo seguito Gabi e Cabiria svolazzano al suo inseguimento.


In PP, quasi di quinta, il Preside confabula con la prof. Non sentiamo i loro dialoghi, ma da come scuotono la testa (o sollevano gli occhi al cielo) sembrano dire: “È inutile, con quella ragazzina c’è poco da fare… è un’irrecuperabile peste!”.


Did.: … sperando che tutti CAPISCANO che essere come gli altri, per te, non è facile…


10/4)


Controcampo. Siamo alla fine delle scale (Alessia le ha discese a tutta velocità!). Ravvicinata di Alessia con le scale sullo fondo e Gabi e Cabiria che continuano a seguirla quasi in affanno. Sia l’angelo che la diavolessa sembrano preoccupati dal silenzio della ragazza che si protrae da quando è uscita dall’ufficio del preside.


Delle lacrime cominciano a solcare il viso di Alessia che sta trattenendo con sempre maggiore difficoltà un bel pianto liberatorio.


Did.: … e che questo ti costa fatica e LACRIME!


10/5)


Esterno giorno. Inquadratura laterale. Siamo ormai fuori dall’edificio, sotto l’arco in ferro battuto che sormonta l’ingresso nel piazzale della scuola.


Alessia, con falcata risoluta e il cuore che le scoppia, varca la soglia del cancello in uscita e dà una leggera spallata (involontaria: è talmente assorta nella sua incavolatura che nemmeno se ne accorge) a un tipo in tuta che sta facendo jogging con la testa celata nel cappuccio della felpa (NON VEDIAMO MAI IL SUO VOLTO). L’uomo non sembra interessato alla scena (poi scopriremo che invece si soffermerà a osservare).


Alle spalle di Alessia, sempre Gabi e Cabiria che, dopo aver svolazzato per un po’, stanno scendendo per terra per continuare l’inseguimento a piedi. Gabi rivolge lo sguardo verso il tipo che fa jogging.


Due didascalie.


Did. 1: In quei momenti, c’è sempre qualcuno che si diverte a intralciarti la strada, rendendoti tutto più DIFFICILE…


Did. 2: E allora vorresti solo fuggire lontano e squarciare il cielo…


10/6)


Esterno giorno. FI di Alessia, ora arrivata alla fermata del tram, che lancia un urlo di liberazione. Di lato rispetto a lei ci sono, oltre a Gabi e Cabiria, degli studenti sotto una pensilina in attesa del tram. Sull’altro lato, in fondo, vediamo il tipo che faceva jogging che si è fermato per un attimo ad allacciarsi una scarpa, nascosto nel cappuccio della felpa: sta facendo finta di allacciarsi la scarpa, ma in realtà sta continuando a osservare la scena.


La scena è abbastanza drammatica (l’urlo di Alex è davvero sofferto), ma viene stemperata dalle buffe posizioni assunte dai ragazzi alla fermata del tram e da quelle di Gabi e Cabiria, tutti spaventati da quell’urlo improvviso.


Did.: …con un URLO…


ALESSIA: BASTAAA!


FINE





Una postilla.

In un commento al tutorial, Andrea fa una giusta osservazione chiedendo se una parte del soggetto sia slittata nella tavola successiva o se sia stata tagliata in base a una scelta dello sceneggiatore. La parte alla quale si riferisce è questa:

"Per un istante, [a Gabi] sembra che un uomo che sta facendo jogging, con il viso nascosto da un cappuccio, lo stia guardando. Gabi lo osserva a sua volta, ma l’uomo riprende a correre lungo il parco che costeggia la scuola".

Questa parte è slittata per scelta nella seconda vignetta della tavola successiva (vedi tavola 11, qui sotto). Questo modo di gestire la scansione degli eventi è uno degli aspetti interessanti dello sceneggiare su un soggetto altrui, perché ti consente di dare un tuo ritmo alla scena e, talvolta, di dare un tuo stile personale alla narrazione. L'importante è non tradire la sostanza del soggetto.
Nella fattispecie, Gabi scorge l'individuo misterioso in maniera accennata nell'ultima vignetta della tavola 10 (il cui fulcro resta la tempesta emotiva di Alessia): la percezione avuta dall'angelo viene "completata" nelle prime due vignette di tavola 11.



Nota: nella prima vignetta 11/1, la battuta di Alessia ("Zucchina! Sniff!.." ecc.) si riferisce a uno scambio di "insulti" avvenuto in classe (nella tavola 9) tra la ragazzina e i suoi compagni. Con questa ellissi, stiamo suggerendo che, durante il tragitto, Alessia abbia rimuginato anche sui frequenti diverbi con i suoi compagni. Il riferimento specifico a un "insulto" atipico ("Zucchina") ci serve ad attenuare il patetismo della scena precedente, riconducendola su binari più leggeri e umoristici, tipici della serie AF.

Angel's Friend © 2007 Edizioni Play Press S.r.l.


NEXT 26/11/07: Paolo Raffaelli, Documentazione

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Tutto molto interessante, però...

"Per un istante, gli sembra che un uomo che sta facendo jogging, con il viso nascosto da un cappuccio, lo stia guardando. Gabi lo osserva a sua volta, ma l’uomo riprende a correre lungo il parco che costeggia la scuola"

Tutto questo non accade. E' "slittato" nella tavola successiva, oppure Bruno Enna ha accettato la tua personale interpretazione rinunciando però al dettaglio descritto nel soggetto?

Fabrizio Lo Bianco ha detto...

Ciao Andrea,
giusta osservazione. Quella parte a cui ti riferisci è slittata nella seconda vignetta della tavola successiva.
Questo modo di gestire la scansione degli eventi è uno degli aspetti interessanti dello sceneggiare su un soggetto altrui, dato che ti consente di dare un tuo ritmo alla scena e, talvolta, di dare un tuo stile personale alla narrazione. L'importante è non tradire la sostanza del soggetto.
Nella fattispecie, Gabi scorge l'individuo misterioso in maniera accennata nell'ultima vignetta della tavola 10 (il cui fulcro resta la tempesta emotiva di Alessia): la percezione avuta dall'angelo viene "completata" nelle prime due vignette di tavola 11.
Se Kinart me lo permette, chiedo di inserire anche questa tavola come postilla al tutorial.
Grazie per il commento!

Anonimo ha detto...

Grazie a te!

Gianfranco Goria ha detto...

Sei su afnews.info, oggi. Buon lavoro! :-)

Fabrizio Lo Bianco ha detto...

Per Andrea:
è stata aggiunta la tavola della quale abbiamo parlato.

Per Gianfranco:
grazie e buon lavoro anche a te!

Bruno Olivieri ha detto...

¡Muy interesante! Hola :-D

Anonimo ha detto...

Grande Fab!!!
Ciao,
'gnz

Anonimo ha detto...

Sì, ho visto: tutto molto più chiaro.
Grazie 1000, sei stato gentilissimo!

Ciao,
Andrea

Marco ha detto...

Bellissimo blog! Molto interessante questa lezione. Complimenti!

Fabrizio Lo Bianco ha detto...

Grazie a voi per averlo letto e commentato!

madmac ha detto...

accolgo con giubilo ogni tutorial sulla sceneggiatura e questo è molto interessante!

Fabrizio Lo Bianco ha detto...

Grazie Angelo!

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